Trekking ad anello Monte Migogn e Sentiero delle Creste da Ronch

  • Durata: 7.00-7.30 h
  • Dislivello: 1200 m
  • EE (escursionisti esperti)
  • Gruppo della Marmolada

Il Monte Migogn (o Migon) è una singolare catena montuosa, nonché poco conosciuta e frequentata, che sorge nella parte orientale del rinomato Gruppo della Marmolada, esattamente a nord della Val Pettorina e assai vicino, inoltre, al piccolo centro di Rocca Pietore (BL). La caratteristica principale, che sicuramente permette a questo monte di contraddistinguersi dagli altri suoi “rivali”, è la sua particolare conformazione, rappresentata, di fatto, da un susseguirsi di affascinanti gobbe erbose che si innalzano ad alta quota, staccandosi così, nettamente, dal tipico paesaggio roccioso che caratterizza la maggior parte delle Dolomiti. Queste suggestive e verdi protuberanze vengono attraversate da uno stupendo sentiero, denominato “Sentiero delle Creste”, un sorprendente percorso che si sviluppa, come porta il suo nome, su di una lunga cresta caratterizzata da un panorama mozzafiato a 360°, assolutamente unico, sui più notevoli monti e gruppi montuosi che contraddistinguono le Dolomiti, superando, senza ombra di dubbio, alcuni suoi “contendenti” sicuramente più conosciuti e famosi.

D’altro canto, però, se questo monte, sin d’ora, non è molto frequentato più di qualche motivo certamente c’è: infatti, per affrontare interamente questo giro, dato il notevole dislivello, viene richiesto un’adeguata preparazione fisica, il tratto in cresta presenta una certa esposizione che richiede, ovviamente, un passo sicuro ed, infine, la segnaletica, proprio per la ragione appena accennata, non risulta proprio delle migliori, richiedendo, quindi, una certa esperienza nell’affrontare dei percorsi di montagna maggiormente “selvaggi”. Il Monte Migogn, nonché il Sentiero delle Creste, si può raggiungere, comunque, da vari punti, però, se desideriamo svolgere un notevole anello, il punto di partenza più ideale è dalla minuta località di Ronch, dalla quale imbocchiamo quasi subito il percorso che porta alle creste; affrontate codeste, proseguiamo in direzione delle Crepe Rosse e chiudiamo l’anello percorrendo la facile sterrata, che passa per la Malga Laste e, il Rifugio Migon.

I sentieri e il percorso completo per svolgere il giro ad anello

Dalla località di Ronch in Rocca Pietore (BL), imbocchiamo, quasi subito, il “Sentiero delle Creste” n. 636 che ci porta al Col dei Gofegn, dal quale iniziamo ad affrontare l’effettivo percorso in cresta del Monte Migogn. Raggiungiamo, quindi, la sommità di esso, e proseguiamo ancora in cresta superando il Tabiè dal Lof e la Cima di Agnereze. Aggiriamo, successivamente, il Sass de Roi e scendiamo in direzione della forcella El Jof, nonché alla località “I Jiadòi”, dove svoltiamo in direzione del “Sentiero Militare” che ci permette di giungere alla strada “Valarossa”. Da qui, chiudiamo il giro proseguendo per gli antichi tabià di Tiè e Ruschei e passando, infine, per la Malga Laste e il Rifugio Migon.

Scheda tecnica

  • Difficoltà: EE
  • Durata totale: 7.00/7.30 h
  • Tempi intermedi: 2.30/3.00 h per salire alla cima del Monte Migogn, 1.30 h per affrontare il percorso in cresta ed aggirare il Sass de Roi, 1.00 h per arrivare alla sterrata “Valarossa”, 2.00 h per ritornare al punto di partenza
  • Dislivello complessivo: 1200 m
  • Lunghezza: circa 17 km
  • Punto di partenza: Ronch 1508 m
  • Punto d’arrivo: Ronch 1508 m
  • Quota massima: Monte Migogn 2384 m
  • Rifugi e/o bivacchi: Rifugio Migon 1660 m
  • Segnaletica: sentieri CAI 636, 635
  • Note aggiuntive: un’escursione parecchio lunga che si svolge in ambienti montani poco conosciuti e frequentati, adatta, di conseguenza, per chi dispone già di un’adeguata esperienza; il tratto in quota del “Sentiero delle Creste”, inoltre, è caratterizzato da un’esposizione abbastanza notevole, richiedendo, quindi, un passo fermo.
  • Cartografia: Mappa – Tabacco 015
  • Scarica traccia GPX

La salita al Sentiero delle Creste 636 e al Monte Migon

Per percorrere il “Sentiero delle Creste” del Monte Migogn e svolgere, successivamente, un anello completo, il punto di partenza che riteniamo più adatto è quello dell’esile abitato di Ronch, appartenente al noto comune di Rocca Pietore (BL). Partendo, infatti, da questa piccola località, possiamo affrontare nella prima parte l’intero percorso in cresta, che rappresenta comunque la parte più impegnativa dell’intera escursione e, successivamente, svolgere un giro ad anello percorrendo la facile stradina della Valarossa, che ci permette di giungere alla Malga Laste e al Rifugio Migon, tenendo così la parte più tranquilla nella fase finale dell’uscita.

Per raggiungere la località di Ronch dobbiamo arrivare, prima, alla Digonera, dalla quale imbocchiamo una stradina asfaltata abbastanza ripida che sale per i luoghi di Laste, Le Coste ed, infine, Ronch, dove la carreggiata peraltro finisce: proprio qui, troviamo un piccolo parcheggio dove possiamo lasciare la propria auto e partire, quindi, con la nostra camminata; in alternativa, in assenza di posti, possiamo lasciare l’auto nelle precedenti località e salire la breve stradina, per forza di cose, a piedi.

Da qui, iniziamo la nostra camminata al Monte Migon imboccando la stradina asfaltata che parte dalla fontanella e salendo, successivamente, lungo un fondo erboso che ci porta sino alla sterrata forestale che conduce dritto al Rifugio Migon, dove non possiamo non notare, attorno a noi, lo straziante strascico lasciato dalla terribile tempesta Vaia. Proprio all’altezza dell’indicazione per il rifugio, possiamo individuare un’esile traccia che esce sulla sinistra, dalla quale, infatti, incontriamo la prima indicazione per il Sentiero 636 delle Creste.
Affrontiamo, quindi, una prima parte di faticosa e costante salita lungo un percorso abbastanza “selvaggio”, probabilmente dovuto alla tremenda tempesta del 2018, che si sviluppa attraverso una folta erba, dove la traccia, comunque, resta sempre sufficientemente individuabile. Una volta che superiamo questo spezzone, invece, il sentiero continua a salire incessantemente, ma, tuttavia, ci risulta meno “incolto” e, nel contempo, più paesaggistico sulle diverse montagne circostanti, dove riconosciamo infatti la Val di Fedom, la Val Fiorentina e le soprastanti, nonché note, Dolomiti Ampezzane e Zoldane.

Giungiamo, quindi, presso il piccolo, ma suggestivo, pianoro erboso del Col dei Gonfegn, che sostanzialmente decreta l’inizio del tratto più emozionante dell’intera uscita; da qui, infatti, riconosciamo le varie protuberanze erbose che dovremo, da adesso in poi, percorrere su panoramica cresta.
Saliamo per una traccia parecchio riconoscibile, oltre che alquanto ripida, che sale alla nostra destra, ossia sulla prima gobba erbosa, che ci permette di giungere, inoltre, sull’inizio effettivo del “Sentiero delle Creste”. Da questo momento, sino a che restiamo più o meno su questa quota, il percorso è caratterizzato da una traccia che richiede sicuramente un passo sicuro e un’assenza totale di vertigini, poiché l’esposizione risulta abbastanza pronunciata.

Il panoramico percorso in cresta del Monte Migogn

La traccia che continua lungo la sommità del Bech Pico ci permette di raggiungere immediatamente la massima elevazione, nonché il nostro principale obiettivo, di questa fantastica escursione, ovvero la croce di vetta del Monte Migogn. Da questa punta, infatti, si apre un vasto panorama montano a 360° assolutamente sorprendente, che insindacabilmente supera di gran lunga tanti suoi “rivali” nelle vicinanze che risultano, finora, molto più conosciuti e frequentati, soprattutto nel mondo social. Partendo da ovest, la visuale è indiscutibilmente dominata dalla rinomata Marmolada, che manifesta la sua enorme maestosità, che ci accompagnerà, codesta, sino alla conclusione del sentiero in cresta; spostandoci, invece, con lo sguardo in senso orario, il paesaggio è predominato da numerosi, nonché noti, gruppi montuosi delle Dolomiti, dal quale possiamo distinguere chiaramente il Gruppo del Sella, il Puez-Odle, le Dolomiti Orientali di Badia, le Dolomiti Ampezzane, il Monte Cristallo, il Gruppo del Sorapiss, l’Antelao, il Monte Pelmo, il Civetta, il Sasso Bianco, le Pale di San Martino. Sottostanti ad essi, inoltre, spaziano ampiamente le più note valli Dolomitiche, come la Valle di Fodom, la Val Pettorina e, infine, la Val Fiorentina.

Ammirato per bene, ovviamente, questo emozionante paesaggio, riprendiamo la nostra camminata proseguendo, ancora, per la riconoscibile traccia del “Sentiero delle Creste”, caratterizzata da un susseguirsi di diversi sali e scendi, tuttavia, non particolarmente faticosi. Superiamo, quindi, un tratto caratterizzato da alcuni passaggi d’arrampicata di I° grado di difficoltà, comunque, parecchio contenuta, ma che richiedono, nonostante ciò, un passo sicuro; codesto tratto, tuttavia, lo possiamo eventualmente aggirare, percorrendo la variante “facile” che a distanza, più in basso sulla destra, riusciamo infatti a scorgere (non segnalata per il verso che abbiamo intrapreso noi, ma successivamente sì); d’altronde, però, oltre a costringerci l’affronto di un ulteriore sali/scendi di ben 100m di dislivello, questa variante ci priverebbe di poter ammirare un tratto che risulta, nuovamente, assai panoramico.

Il sentiero dai Tabiè dal Lof sino al Sass de Roi

Scendiamo, quindi, con breve, ma decisa pendenza, verso l’evidente Tabiè dal Lof e seguiamo ancora il “Sentiero delle Creste”, che resta in una quota più bassa rispetto a quella del Monte Migon, lungo una traccia, da adesso, relativamente più facile e meno esposta.
Passiamo, perciò, per la Cima de Agnereze, una sommità anch’essa notevolmente panoramica, e continuiamo per la riconoscibile traccia che arriva presso un esiguo muretto di pietra, dove incontriamo, per di più, un segnavia; da qui, possiamo intraprendere una breve deviazione sulla destra, seguendo successivamente un minuto paletto ed un esile ometto in pietra, per giungere, infine, presso una ripida discesa che conduce alle pendici del Sass de Roi, dove si trova un bivio, oppure restare sull’evidente traccia che prosegue brevemente verso sud per girare, successivamente, ad ovest, che aggira quindi la precedente sommità, e arriva, di conseguenza, all’incrocio appena menzionato.

Seguiamo, adesso, le indicazioni per il Sass de Roi che, tuttavia, non lo raggiungiamo, ma lo aggiriamo dal versante meridionale, seguendo infatti un breve percorso, segnato da qualche segnavia colorato su alcuni paletti di legni e qualche masso, che ci porta ad un ulteriore incrocio. Da qui, manteniamo nuovamente le indicazioni per il Sass de Roi e, nel contempo, per le Crepe Rosse, salendo, con notevole pendenza, una traccia che si sviluppa lungo un ripido pendio erboso che permette di aggirare, ancor di più, il vicino monte. Giungiamo, quindi, presso un piccolo terrazzo nuovamente assai paesaggistico, che si affaccia ancora sull’affascinante Marmolada e sulle suggestive elevazioni erbose dei monti Mesola, Sas de Mezdi e Padon.

La discesa per la Malga Laste e il Rifugio Migon

Da quest’ultimo punto, inoltre, cominciamo l’effettivo percorso di discesa, affrontando, solo inizialmente, un notevole pendio che arriva sino ad un ulteriore incrocio, dal quale ignoriamo la traccia che sale sulla destra in direzione della cima del Sass de Roi per proseguire, infatti, verso sinistra, percorrendo un sentiero adesso relativamente più facile.
Proseguiamo, quindi, lungo i vasti pascoli de “I Jiadoi”, dove, ahinoi, la traccia sparisce o, forse, l’abbiamo smarrita; con l’aiuto, comunque, della traccia GPX a portata di mano, continuiamo la nostra camminata verso la forcella El Jof, restando perciò sul lieve pendio erboso e avanzando sino ad intravedere, più in basso, un solitario albero con inciso il segnavia. Raggiungiamo quest’ultimo con una certa cautela e riprendiamo l’evidente tracciato per giungere ad un ulteriore indicazione, dove continuiamo la nostra discesa in direzione del “Sentiero Militare” che porta verso le località di Laste e Davedino.

Atterriamo, quindi, sulla larga e facile sterrata della “Valarossa”, dove proseguiamo verso destra, in direzione della Malga Laste e del Rifugio Migon. Percorriamo un percorso relativamente facile e tranquillo, che supera, in lieve ascesa, gli antichi tabià di Tiè e Ruschei e, giunge alla graziosa Malga Laste. Da qui, affrontiamo una discesa leggermente impegnativa su asfalto e, successivamente, una semplice e, blanda sterrata che porta al Rifugio Migon, dal quale restiamo sul largo tracciato per giungere sino al bivio iniziale del rifugio e del “Sentiero delle Creste”. Riprendiamo, quindi, il sentiero che “esce” e scende sulla destra per far ritorno al nostro punto di partenza.

Domande frequenti (FAQ) e considerazioni finali

Si tratta di percorso abbastanza lungo e con un notevole dislivello, che richiede sicuramente un’adeguata preparazione fisica. La difficoltà tecnica, invece, nel complesso risulta abbastanza contenuta, nonostante siano presenti alcuni brevi tratti di I° grado relativamente semplici, quest’ultimi eventualmente evitabili. Tuttavia, questo giro richiede già una certa esperienza nell’affrontare certi percorsi di montagna, soprattutto quelli che si sviluppano in luoghi montani pochi frequentati, oltre a disporre di un passo sicuro per percorrere certi tratti che presentano una pronunciata esposizione.

Lo stato della segnaletica e del tracciato, finora, non risultano proprio delle migliori. La primissima parte del “Sentiero delle Creste” risulta abbastanza trascurata, probabilmente dovuto alla tristissima vicenda della tempesta Vaia del 2018. I segnavia dopo il Tabiè dal Lof non sono molto presenti e le indicazioni che incontriamo nel relativo tragitto sono parecchio fatiscenti; inoltre, giunti sui pascoli de “I Jiadoi” la traccia completamente sparisce (o forse ci è sfuggita). Tutto questo probabilmente è dovuto alla scarsa frequentazione escursionistica che caratterizza questa zona (forse è anche un bene), comportando così una minore manutenzione generale, ma, d’altro canto, una maggiore preservazione del luogo.

La località di Rocca Pietore si trova proprio in mezzo tra le valli più conosciute delle Dolomiti, che sono la Val di Fodom, la Val Pettorina e la Val Fiorentina. I percorsi, quindi, che possiamo svolgere in queste zone alpine risultano assai, di varie lunghezze e difficoltà. Ne elenchiamo comunque tre, sempre parecchio panoramici, che distano al massimo 20 minuti d’auto dal centro del paese:

  • l’escursione al Rifugio e Cima Sasso Bianco, un giro ad anello che inizia dalla località di Caracoi Agoin, perciò abbastanza vicina da Rocca Pietore, che ci porta a raggiungere la vetta del Sasso Bianco, anch’essa caratterizzata da un fantastico panorama che si apre, più o meno, sul medesimo scenario che caratterizza la sommità del Monte Migogn
  • la camminata al Rifugio Città di Fiume e la salita alle cime Col Roàn e Col Duro, un’escursione che sale e ritorna per lo stesso percorso, tecnicamente facile e neanche eccessivamente lungo, ideale, quindi, per svolgere un’uscita più tranquilla rispetto a quella descritta in questo articolo
  • l’anello del Monte Pelmo dal Passo Staulanza, un percorso che ci porta al cospetto e, nel contempo, aggira uno dei monti più conosciuti dagli assidui frequentatori delle Dolomiti
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