Sentiero Attrezzato Alta Via Bepi Zac sulla Cresta di Costabella
Dal Passo San Pellegrino, il percorso attrezzato dell’Alta Via Bepi Zac, dal Passo delle Selle sino a Forcella Uomo, attraverso la panoramica e suggestiva Cresta di Costabella. Questa ferrata, con difficoltà abbastanza contenuta sino alla Forcella del Ciadin, come moltissimi itinerari delle Dolomiti, è parecchio conosciuta e frequentata, sia per un fattore paesaggistico, sia per quello storico, in quanto percorre i resti delle postazioni e dei baraccamenti della Prima Guerra Mondiale.
Indice
Ferrata Alta Via Bepi Zac: sentieri e percorso ad anello
L’Alta Via Bepi Zac inizia dal Passo delle Selle, raggiungibile dal Passo San Pellegrino a piedi o utilizzando la seggiovia Costabella. Da qui, seguiamo le indicazioni per l’Alta Via Bepi Zac (sentiero 637), percorrendo le Creste di Costabella. Raggiunta la Forcella del Ciadin, possiamo scendere per ritornare al punto di partenza, o proseguire sino a Forcella e Cima dell’Uomo, allungando di parecchio il percorso e affrontando una serie di tratti più “alpinistici” rispetto a quelli incontrati finora. Se proseguiamo, raggiungiamo la Forcella dell’Uomo e, subito dopo, seguiamo le indicazioni per Passo San Pellegrino, scendendo attraverso un ripido ghiaione.
Scheda tecnica
La Bepi Zac e la Cresta di Costabella sino a Forcella del Ciadin
Dal Passo San Pellegrino raggiungiamo il Passo delle Selle, a piedi attraverso il sentiero 604 o utilizzando gli impianti di risalita Costabella. Da qui, sulla destra inizia una salita abbastanza ripida che permette di raggiungere l’inizio dell’Alta Via (sentiero 637). Dopo aver superato un breve tratto attrezzato incontriamo un largo spiazzo: in questo punto conviene indossare il kit da ferrata e attrezzarci con la torcia frontale.
L’Alta Via Bepi Zac è caratterizzata da diversi sali e scendi e, cime assai panoramiche. I tratti attrezzati che incontriamo non sono tantissimi e la difficoltà, nonostante l’esposizione, risulta quasi sempre abbastanza contenuta, escluso un brevissimo tratto esposto, più impegnativo, che affrontiamo prima di raggiungere la Cima Campagnaccia. I panorami delle varie cime che compongono questo percorso sono fantastici e quasi sempre a 360°, dove possiamo individuare moltissimi gruppi montuosi delle Dolomiti, tra cui la Marmolada, il Sella, il Sasso Piatto e Sassolungo, il Catinaccio, le Pale di San Martino e il gruppo della Cima Bocche.
Durante l’Alta Via, inoltre, incontriamo anche diverse postazioni e baraccamenti austriaci risalenti alla Grande Guerra. Prima di raggiungere la Sforcela del Ciadin possiamo visitare l’osservatorio italiano “Guerra alla Guerra”, raggiungibile attraverso un brevissimo ghiaione e una passerella di legno attrezzata. Per ritornare al sentiero principale non scendiamo per il tratto appena percorso, ma continuiamo la discesa seguendo la traccia segnata sino a raggiungere la Forcella del Ciadin. In questo punto, troviamo le indicazioni per imboccare il sentiero che conduce nuovamente al Passo San Pellegrino, concludendo così il percorso dell’Alta Via Bepi Zac.
Il percorso, più impegnativo, che conduce sino a Forcella e Cima Uomo
Quando ci troviamo alla Forcella del Ciadin dobbiamo valutare bene le nostre condizioni fisiche, poiché il sentiero che conduce alla Forcella Uomo e l’omonima cima risulta più impegnativo, sia fisicamente che tecnicamente.
Il percorso è caratterizzato da qualche tratto molto esposto non attrezzato e un breve pezzo attrezzato con fune e pioli, parecchio più impegnativo di quelli incontrati finora, che richiede ovviamente passo sicuro e concentrazione. Superato quest’ultimo tratto, affrontiamo una breve salita che ci porta in prossimità della Punta delle Vallate: da qui, sino alla Forcella e alla Cima Uomo, i sali e scendi sono numerosi, rendendo l’escursione nel complesso parecchio faticosa.
Superiamo, quindi, l’indicazione per la Forcella dell’Uomo e affrontiamo ancora dei sali e scendi per superare, successivamente, la “Torre California”. Un ultimo tratto attrezzato in salita, abbastanza ripido, ci permette di arrivare alla forcella, caratterizzata dalla presenza di un piccolo baraccamento. Da qui, inoltre, come portano le indicazioni, inizia la traccia che permette di salire e raggiungere la Cima dell’Uomo (noi l’abbiamo evitata per condizioni meteorologiche sfavorevoli).
Discesa al Passo San Pellegrino dalla Forcella Uomo
Da adesso, prestiamo attenzione all’indicazione per il Passo San Pellegrino: possiamo toglierci l’imbrago ma teniamo indossato il casco. Proseguiamo in direzione della Forcella Laghet, tralasciamo il sentiero di sinistra che sale alla Cima Uomo e proseguiamo verso destra: pochi metri e incontriamo l’indicazione per il Passo San Pellegrino scritto sulla roccia.
Cominciamo, quindi, la discesa lungo un ghiaione, molto ripido nella prima metà, dove consigliamo l’utilizzo dei bastoncini telescopici e di tenersi ad una certa distanza l’uno dall’altro in quanto si muovono parecchi sassi. Man mano che ci avviciniamo ai prati la difficoltà diminuisce e il canalone si conclude definitivamente quando incontriamo un sentierino che ci inviterà a svoltare verso destra. Infine, dirigendoci verso le varie stradine sterrate, le percorriamo per raggiungere nuovamente il Passo San Pellegrino.