Escursione ad anello del Sassolungo e Sassopiatto dal Passo Sella

  • Durata: 6.00 h
  • Dislivello: 800 m
  • E (escursionistico)
  • Gruppo del Sassolungo

Tra le famose valli alpine della Val Gardena e della Val di Fassa, spicca, con una notevole protuberanza, un isolato gruppo montuoso Dolomitico, molto rinomato dagli abitanti locali, nonché dai numerosi vacanzieri che decidono di soggiornare proprio intorno a questa affascinante zona montana. Stiamo parlando del noto Gruppo del Sassolungo che, a sua volta, si suddivide in tre altrettanti sottogruppi rocciosi: il massiccio, appunto, del Sassolungo, il Sasso Levante ed il massiccio del Sassopiatto. Tutto attorno ad essi si sviluppano diversi sentieri, molti di questi relativamente facili e modulabili a seconda delle nostre capacità, che si possono raggiungere da ogni parte delle rispettive valli circostanti.

Il luogo più vicino e conosciuto, però, per iniziare i vari percorsi è il Passo Sella, il punto di partenza più conveniente se decidiamo svolgere, relativamente in un giorno, il giro completo attorno al Sassolungo ed al Sassopiatto. Si tratta, infatti, di un’escursione abbastanza lunga, caratterizzata da un buon dislivello diluito, inoltre, in numerosi sali e scendi che ne accentuano sicuramente la faticosità. Nonostante ciò, è un trekking parecchio frequentato, molto probabilmente poiché non presenta particolari difficoltà tecniche, anche se, complessivamente, esso non andrebbe preso troppo sottogamba. Il paesaggio complessivo che caratterizza questo anello, comunque, soprattutto dalla parte occidentale in poi della camminata, rientra sicuramente tra i migliori scenari montani che possiamo avere sulle Dolomiti; il percorso, infatti, è caratterizzato da un susseguirsi di numerosi panorami e vedute alpine che si affacciano sui gruppi più notevoli di tutto l’intero complesso Dolomitico.

I sentieri e il percorso per svolgere il giro completo (antiorario)

Dal Passo Sella, percorriamo il sentiero 526 “Naturonda” che conduce al Rifugio Comici. Da qui, manteniamo lo stesso segnavia per attraversare il versante settentrionale del Sassolungo e raggiungere, di conseguenza, la Forcella Ciaulonch. Proseguiamo, quindi, in direzione del Rifugio Sasso Piatto, scendendo per poi risalire subito, con parecchio impegno, il sentiero 527 che inizia ad aggirare, appunto, il Sassopiatto. Arrivati, perciò, all’omonimo rifugio, concludiamo il giro completo proseguendo per il facile sentiero 557 Friedrich August che supera il Rifugio Pertini e conduce, infine, al Passo Sella.

Scheda tecnica

  • Difficoltà: E
  • Durata totale: 6.00 h senza soste
  • Tempi intermedi: 1.00 h per raggiungere il Rifugio E. Comici, 1.00 h per arrivare alla Forcella Ciaulonch, 0.30 h per scendere al bivio dei rifugi Vicenza e T. Demetz, 1.30 h per salire al Rifugio Sasso Piatto, 1.00 h per raggiungere il Rifugio Sandro Pertini, 1.00 h per ritornare al Passo Sella
  • Dislivello complessivo: quasi 800 m
  • Lunghezza: 17 km
  • Punto di partenza: Passo Sella 2180 m
  • Punto d’arrivo: Passo Sella 2180 m
  • Quota massima: durante il sentiero 557 2365 m
  • Rifugi e/o bivacchi: rifugi E. Comici 2154 m, Sasso Piatto 2300 m, Sandro Pertini 2300 m, Friedrich August 2298 m
  • Segnaletica: sentieri CAI 526, 527, 557
  • Note aggiuntive: percorso alquanto lungo caratterizzato da parecchi sali e scendi, che richiedono certamente un minimo di preparazione fisica, nonostante esso risulti parecchio frequentato, nonché teoricamente accessibile a tutti
  • Cartografia: Mappa – Tabacco 05 – Kompass 5742
  • Scarica traccia GPX

Primo tempo: dal Passo Sella il percorso del Sassolungo (sentiero 526)

Come abbiamo accennato all’inizio, il punto più adatto, dal quale si può iniziare a svolgere il trekking che permette di aggirare interamente i monti del Sassolungo e del Sassopiatto, è il Passo Sella, raggiungibile, oltretutto, comodamente in auto. Però, per acchiapparci un posto, dobbiamo cercare di arrivare di buonora, in quanto ci troviamo presso uno dei luoghi più frequentati turisticamente delle Dolomiti, soprattutto nei week-end estivi e nelle diverse settimane di ferie. Possiamo parcheggiare, comunque, sia all’altezza o in prossimità del Passo, sia poco più avanti, nella conca, nonché nelle immediate vicinanze degli impianti di risalita e dell’Hotel Passo Sella; proprio da quest’ultimo punto, infatti, iniziamo la nostra lunga uscita.

Una domanda che ci si pone sulla maggior parte dei percorsi ad anello: lo svolgiamo in senso orario o antiorario? Il giro del Sassolungo e Sassopiatto si può svolgere tranquillamente in entrambi i versi, poiché le caratteristiche tecniche del tracciato sono abbastanza omogenee; però, panoramicamente parlando, preferiamo farlo in senso antiorario, dove ci toccherà sicuramente affrontare, nel bel mezzo dell’uscita, una faticosa salita tutta d’un colpo, però, d’altra parte, teniamo il tratto paesaggistico più emozionante nel secondo spezzone del percorso, nonché nella fase finale del giro.

Al Rifugio E. Comici

Dagli impianti di risalita, quindi, imbocchiamo il sentiero di destra n.526, in direzione del Rifugio Comici e del Piz Sella, che percorre il noto “Sentiero Naturonda” passando per la conosciuta “Città dei Sassi”: un percorso molto caratteristico che inizialmente si snoda, infatti, lungo dei numerosi e particolari massi di varie grandezze; un sentiero abbastanza semplice e ben tracciato che ci permette di giungere presso un altrettanto facile percorso sterrato predisposto, difatti, anche per le mountain-bike. Passiamo, quindi, inferiormente a degli ulteriori impianti di risalita e saliamo, attraversando la breve Plan da Tampres, al Rifugio Emilio Comici, dal quale, nel frattempo, possiamo già ammirare un notevole panorama che si affaccia sul noto gruppo del Puez-Odle e, sul versante occidentale del maestoso Sella.

Proseguiamo, quindi, ancora per il segnavia 526, che continua, adesso, verso ovest, dividendosi in 2 rispettive vie: la prima, che inizia proprio di fianco al rifugio, si sviluppa maggiormente a ridosso delle pareti rocciose settentrionali del Sassolungo, probabilmente presentando qualche complessità in più, la seconda, invece, si sviluppa appena inferiormente, mantenendo sicuramente una difficoltà più contenuta. Optiamo, ovviamente, per quest’ultima traccia, scendendo per la larga sterrata che ci permette di riprendere subito il sentiero 526.

Forcella Ciaulonch e fine del Sassolungo

Seguiamo, quindi, le indicazioni per il Rifugio Vicenza e, successivamente, per il Col Ciaulonch, dove ci troviamo accompagnati da un’ulteriore bellissima veduta alpina, che incomincia ad estendersi sulla rinomata Val Gardena e che sporge, nuovamente, sul maestoso gruppo del Puez-Odle. Si tratta di un percorso sassoso relativamente semplice, ma abbastanza sconnesso, che scende brevemente per poi risalire moderatamente man mano che ci avviciniamo alla Forcella Ciaulonch.

Attraversato, quindi, quasi tutto il versante nord del Sassolungo, ci addentriamo presso l’unico, nonché breve, tratto boschivo dell’intera camminata, dal quale un’apposita freccia ci conduce ad un bivio non perfettamente segnalato, creandoci, seppur per un brevissimo lasso di tempo, qualche perplessità: la traccia che prosegue sulla sinistra ci permette di riprendere quasi subito il relativo segnavia, raggiungendo così la panoramica e suggestiva Forcella Ciaulonch. Il suddetto punto, infatti, sancisce l’inizio del primo effettivo tracciato paesaggistico, che caratterizza, praticamente, quasi tutta la parte “occidentale” di questa escursione.

Dalla Forcella Ciaulonch, il panorama inizia a protendersi nettamente, oltre alla conosciuta Val Gardena, sul meraviglioso, nonché famoso, verdeggiante altopiano dell’Alpe di Siusi, contraddistinto, senza ombra di dubbio, dall’altrettanto noto ed inconfondibile massiccio montuoso dello Scilliar. Inoltre, la giornata parecchio tersa ci permette di scorgere chiaramente anche diversi monti e gruppi montuosi delle Alpi Retiche Orientali, come le Alpi Sarentine e, con un notevole allungo, le Alpi Venoste.

Proseguiamo con il nostro notevole giro, seguendo ancora le indicazioni del segnavia 526 in direzione del Rifugio Vicenza e del Rifugio Sasso Piatto, scendendo attraverso una brevissima, ma decisa, pendenza, per poi riprendere in lieve ascesa. Continuando, quindi, lungo un appassionante sentiero sterrato, che si sviluppa proprio a ridosso delle maestose pareti rocciosi del Sassolungo, concludiamo il “primo tempo” di questa lunga escursione, giungendo al bivio dei sentieri 525 e 527, che permetterebbe, eventualmente, di chiudere il giro anticipatamente “rimpatriando” al Passo Sella passando per i rifugi Vicenza e T. Demetz.

Secondo tempo: il tracciato del Sasso Piatto (sentieri 527 e 557)

Iniziamo, quindi, il nostro “secondo tempo” di questa emozionante uscita, ovvero il percorso che permette di aggirare il massiccio del Sassopiatto.

Dal sentiero 527 al Rifugio Sasso Piatto

Dall’ultimo bivio, di conseguenza, cominciamo a percorrere il versante settentrionale e occidentale del suddetto monte, proseguendo per il facile sentiero sterrato n. 527 che, ahinoi, continua ancora a perdere quota sino ad atterrare presso un piccolo pianoro. Infatti, da qui, iniziamo ad affrontare la salita più faticosa e lunga dell’intera uscita che ci accompagnerà, praticamente, sino al raggiungimento del Rifugio Sasso Piatto.

Il primo tratto, breve, ma parecchio impegnativo, ci permette di arrivare presso un ulteriore, nonché suggestivo, pianoro erboso che appartiene al Piz da Uridl, caratterizzato anch’esso da una fantastica veduta alpina che si affaccia, bensì, sugli stessi gruppi montuosi che abbiamo intravisto dalla Forcella Ciaulonch, ma con una prospettiva nettamente diversa, oltre che di grande fascino.
Restando ancora sul segnavia 527, affrontiamo, per fortuna, un’ascesa più moderata rispetto alla precedente, caratterizzata da un sentiero sterrato più stretto, ma comunque non esposto, che attraversa dei graziosissimi pendii erbosi che alterano ulteriormente il piacevole paesaggio circostante; giunti, invece, sulla larga sterrata, affrontiamo ancora una breve, ma ripida salita, per arrivare finalmente al tanto sospirato Rifugio Sasso Piatto.

Dal suddetto punto, infatti, sino al completamento totale del giro, si apre il panorama sicuramente più emozionante dell’intero percorso, caratterizzato da un’impressionante veduta che viene maestosamente dominata dai due principali gruppi montuosi che contraddistinguono, sostanzialmente, le affascinanti Dolomiti di Fassa, ovvero quello della Marmolada e del Catinaccio. Oltre a ciò, comunque, il notevole scenario ci permette di scorgere altrettanti massici alpini di rilevante importanza, come quello della Catena della Cima Bocche e, più in lontananza, del Lagorai, tra cui riusciamo a scorgere, anche, il massiccio della Cima d’Asta.

Il sentiero 557 Federico Augusto

Cominciamo, così, a svolgere l’ultimo spezzone di questo lungo giro, che aggira meridionalmente il Sasso Piatto, percorrendo il facile sentiero 557 Federico Augusto, dal quale, in questa prima parte, possiamo scegliere di restare in quota, oppure di effettuare un breve sali e scendi per la Malga Sasso Piatto, che si trova appena sotto. Effettuiamo, comunque, una breve e meritata pausa al raggiungimento di un ulteriore piccolo pianoro, proprio per ammirare nuovamente, nonché contemplare, il magnifico scenario che abbiamo fortunatamente davanti ai nostri occhi.

Scendiamo, quindi, con moderata pendenza, attraverso un sentiero che resta ancora relativamente facile, al Rifugio Sandro Pertini e, affrontiamo, successivamente, di nuovo un paio di sali/scendi, codesti oramai alquanto faticosi, per arrivare al Rifugio Friedich August e, di conseguenza, alla Forcella Rondella, caratterizzata, anch’essa, da una bellissima veduta che ritorna sul lato orientale del giro, ovvero sul Gruppo del Sella.

Da qui, infine, concludiamo questo grande anello optando per due rispettive vie: la facile sterrata che scende al Rifugio Salei, oppure l’evidente sentiero sulla sinistra che si sviluppa lungo il dolce pendio erboso del Fienile Monte. Entrambi, in ogni caso, ci permettono di far ritorno facilmente al Passo Sella.

Domande frequenti (FAQ) e considerazioni finali

Il periodo consigliato per effettuare il giro è, ovviamente, tutto l’arco estivo, ma i mesi ideali sono probabilmente giugno, assicurandoci l’assenza, o comunque la fattibilità, di eventuali tratti innevati, soprattutto dai versanti nord-ovest, e settembre, calcolando adeguatamente i nostri tempi; entrambi, tuttavia, per evitare il grande afflusso turistico di cui questo percorso ne è affetto nei principali mesi estivi.

Classificato come E, ossia “Escursionistico”, l’intero anello, nel complesso, risulta quasi sempre relativamente semplice, a patto di disporre di un minimo di preparazione fisica. Infatti, nonostante si tratti di un giro parecchio frequentato, esso non andrebbe preso troppo alla leggera. Il percorso completo, innanzitutto, è parecchio lungo e, seppur possieda un dislivello non proprio eccessivo, esso, comunque, è caratterizzato da numerosi sali e scendi, che possono diventare onerosi, soprattutto, quando ci troviamo sulla seconda parte del giro. L’esposizione, invece, resta relativamente abbastanza contenuta, addirittura totalmente assente in diversi tratti. Il tracciato, infine, è sempre ben chiaro ed individuabile, escluso solamente quel brevissimo punto che incontriamo prima di giungere alla Forcella Ciaulonch.

Si può certamente abbreviare, spezzettandolo in due ulteriori e rispettivi giri, ossia quello del Sassolungo o del Sasso Piatto. Tra i due rispettivi monti, infatti, è presente un tracciato che “taglia” l’intero complesso Dolomitico: si tratta del sentiero 525, che attraversa i Rifugi T. Demetz e Vicenza. Questo percorso, però, è caratterizzato, dal versante del Passo Sella, da un tratto parecchio ripido, che può essere, comunque, evitato prendendo la funzionante ovovia che parte proprio dal passo e raggiunge direttamente il Rifugio T. Demetz. Il suddetto sentiero è possibile imboccarlo anche a percorso già iniziato, all’incrocio dei segnavia 525, 526 e 527.

Ci troviamo nel bel mezzo delle due tra le più rinomate valle Dolomitiche: la Val di Fassa e la Val Gardena. Le escursioni, perciò, che si possono svolgere nelle relative vicinanze risultano assai. Due percorsi, comunque, parecchio interessanti, nonché panoramici, che iniziano più inferiormente del Passo Sella sono:

  • la lunga traversata del Sella partendo da Canazei, un itinerario di ben due giorni che ci porta alla massima sommità di questo rinomato gruppo, ossia il Piz Boè
  • la salita ad anello, partendo da Mazzin, attraverso le affascinanti Val d’Udai e Val de Dona, al famoso Lago e Rifugio Antermoia, un percorso parecchio lungo e con un notevole dislivello, da svolgere in giornata con una buona preparazione fisica
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