Giro della Pala di San Martino dal Rifugio Rosetta

  • Durata: 7.00-7.30 h
  • Dislivello: -1600 m
  • EE (escursionisti esperti)
  • Pale di San Martino

Per chi è amante dei paesaggi montani prevalentemente rocciosi, non può tralasciare questa escursione: il magnifico giro della Pala di San Martino è un percorso di trekking che permette di attraversare un suggestivo e “lunare” paesaggio roccioso, incorniciato dalle maestose Pale di San Martino, a ben 2600 m di altitudine. L’itinerario in questione, però, essendo notevolmente lungo, presentando un tratto attrezzato totalmente esposto e un dislivello di oltre 1500 m in discesa, esso richiede gambe ben allenate e una solida esperienza escursionistica, soprattutto se abbiamo intenzione di svolgerlo in giornata.

Il percorso ad anello della Pala di San Martino dal Rifugio Rosetta

Saliamo direttamente, grazie agli impianti di risalita Ces – Colverde – Rosetta, sino al Ristorante Rosetta. Effettuato un passaggio presso la Cima Rosetta e l’omonimo rifugio, proseguiamo la nostra escursione, prima lungo il sentiero 707, poi su segnavia 709 sino a raggiungere il Passo Pradidali Basso. Da qui, scendiamo in direzione del Rifugio Pradidali, imbocchiamo il sentiero 715, saliamo il Passo di Ball e superiamo il tratto attrezzato. Quando incontriamo il bivio del sentiero 702, scendiamo verso sinistra lungo la Val di Roda e seguiamo le indicazioni per San Martino di Castrozza – Cabinovia Col Verde.

Scheda tecnica

  • Difficoltà: EE
  • Durata totale: 7.00/7.30 h
  • Tempi intermedi: 2.30 h per salire alla Cima Rosetta e raggiungere il Passo Pradidali Basso, 1.00 h per arrivare al Rifugio Pradidali, 3.30/4.00 h per salire al Passo di Ball e ritornare al parcheggio scendendo lungo la Val di Roda
  • Dislivello complessivo: 1600 m in discesa, circa 500 m in salita
  • Lunghezza: 17 km
  • Punto di partenza: Stazione Monte Funivia Rosetta 2633 m
  • Punto d’arrivo: Parcheggio imp. risalita Ces – Colverde Rosetta 1526 m
  • Quota massima: Cima Rosetta 2743 m
  • Rifugi e/o bivacchi: Rifugio Rosetta G. Pedrotti 2581 m, Rifugio Pradidali 2278 m
  • Segnaletica: sentieri SAT 701, 707, 709, 715, 702, 24
  • Note aggiuntive: itinerario abbastanza lungo e con un notevole dislivello in discesa; presente un tratto molto esposto adeguatamente attrezzato che richiede passo esperto e non sofferenza di vertigini; durante l’attraversamento dell’Altipiano, data la presenza di grandi spazi aperti e di un paesaggio abbastanza uniforme, assicurarsi che sussista bel tempo e assenza di nebbie.
  • Cartografia: Mappa – Tabacco 022 – Kompass 622
  • Scarica traccia GPX

Il panorama dalla Cima Rosetta

Il punto di partenza dell’itinerario è presso gli impianti di risalita Ces – Colverde – Rosetta, a San Martino di Castrozza (TN). Qui, acquistando entrambi i biglietti di sola andata degli impianti, le due funivie ci portano direttamente al Ristorante Rosetta, a ben 2633 m di altitudine.

Appena scendiamo dalla cabinovia e usciamo dall’impianto il panorama che si apre è veramente magnifico, caratterizzato sia dallo scenario emozionante e “lunare” tipico dell’Altopiano delle Pale di San Martino, sia dal paesaggio sconfinato, graziato anche dalla giornata assai limpida, che arriva addirittura fino ai confini con la Lombardia, dove possiamo individuare gruppi montuosi ben conosciuti come, la Catena del Lagorai, le Dolomiti di Brenta, il Gruppo del Latemar, quello del Catinaccio, senza tralasciare, però, le due cime più alte e che caratterizzano le Pale, ovvero il Cimon della Pala e la Cima Vezzana.

Ma non ci accontentiamo! Per godere nuovamente un panorama ancora più vasto di quello appena vissuto, prima di cominciare l’attraversata di una parte dell’Altipiano, imbocchiamo l’evidente sentiero di destra, prestando comunque attenzione soprattutto nel tratto finale, che sale a ben 2743 m, ovvero alla Cima Rosetta.

L’Altopiano delle Pale di San Martino e il Rifugio Pradidali

Fatte le immancabili foto, scendiamo a ritroso dalla cima e proseguiamo, ovviamente, verso il Rifugio Rosetta G. Pedrotti e il Passo di Rosetta, dove imbocchiamo il sentiero 707, caratterizzato sia dalla presenza di vari sali e scendi molto blandi facilmente percorribili, sia da qualche breve tratto un po’ esposto che richiede, comunque, un passo sicuro. Lo percorriamo sino al raggiungimento del bivio dei sentieri 707-709: anche da qui il panorama, questa volta settentrionale, non ci delude, dove possiamo distinguere gruppi e monti assai famosi come la Marmolada, il Piz dles Conturines, il Gruppo di Fanes e l’inconfondibile Tofana de Rozes.

Da quest’ultimo bivio, verso destra, intraprendiamo il sentiero 709, che ci conduce ad un ulteriore ed importante bivio, quello del Passo Pradidali Basso. Da questo punto cominciamo a scendere verso sud, sempre su segnavia 709, in direzione del Rifugio Pradidali: su codesto tratto, immerso in un affascinante “canyon” roccioso, prestiamo una certa attenzione presso qualche punto, poiché sono richieste l’aiuto delle braccia e piedi ben saldi per scendere senza spiacevoli sorprese. Una volta che costeggiamo, alla nostra sinistra, la Cima Canali e il Laghetto Pradidali, l’arrivo all’omonimo rifugio è pressoché imminente.

Il Passo di Ball e la lunga discesa della Val di Roda

Arrivati, quindi, al Rifugio Pradidali, lo aggiriamo e imbocchiamo, verso destra, il sentiero 715. All’incontro di un ulteriore e imminente bivio, svoltiamo ancora a destra e affrontiamo l’ultima salita prevista in questo trekking, in direzione del Passo di Ball. Da quest’ultimo passo, dopo una rapida discesa, incontriamo un breve tratto totalmente esposto ma, adeguatamente attrezzato, alternato dalla presenza di numerosi appoggi rocciosi e di qualche cambra metallica.

Superato questo passaggio, riprendiamo la discesa lungo un sentiero ben percorribile e, all’incontro del bivio del Rifugio Rosetta, svoltiamo decisamente a sinistra, su segnavia 702, in direzione di San Martino, scendendo sulla Val di Roda, attraverso “un’infinità” di tornanti che ci accompagneranno, praticamente, sino al punto di partenza.

Conclusi, di conseguenza, i numerosissimi tornanti, prestiamo un occhio di riguardo sugli ultimi bivi presenti in questa uscita, dove dobbiamo proseguire per la forestale della Val di Roda, in direzione di San Martino di Castrozza – Cabinovia Col Verde, ignorando pertanto il Sentiero del Cacciatore. Da qui, tenendo sempre la direzione Nord, ritorniamo in breve tempo al parcheggio degli impianti di risalita.

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17 commenti

  1. Ciao Sebastiano,
    vorrei chiederti un’informazione in merito all’ultimo tratto : “Superato questo passaggio, riprendiamo la discesa lungo un sentiero ben percorribile e, all’incontro del bivio del Rifugio Rosetta, svoltiamo decisamente a sinistra, su segnavia 702, in direzione di San Martino…” Se al bivio invece di prendere il sentiero 702 proseguo verso il rifugio Rosetta, sai quanto tempo ci vuole? Considerando la lunghezza del percorso e tempi permettendo io opterei per rientrare a San Martino in funivia + Cabinovia.
    Ti ringrazio e complimenti per l’articolo !

    • Ciao Aliai, allora dal bivio del sentiero 702 dal quale, invece di continuare a scendere, se opti di fare ritorno al Rifugio Rosetta, secondo a me, tenendo conto che dovrai affrontare 300 m di dislivello in salita, ci vuole minimo un’ora, con un passo costante e abbastanza sostenuto. Grazie dei tuoi complimenti e buona montagna!!

  2. Ciao vorrei chiederti se secondo te se è fattibile fare sostanzialmente il contrario e cioè, salire a piedi fare tutto l’anello e scendere con l’impianto.

    • Ciao Renato, il giro farlo al contrario sicuramente è fattibile, però tutto dipende dall’allenamento che si dispone, poiché il dislivello è notevole, il percorso è abbastanza lungo e, inoltre, c’è da tener conto la chiusura degli impianti ad una certa ora. Quindi, prima di intraprendere il giro in questo senso, bisogna valutare per bene la propria condizione fisica. Grazie!

  3. Ciao innanzitutto complimenti per il bel blog di montagna che permette di prendere spunto per bellissime camminate.
    Volevo chiederti una precisazione per il punto abbastanza esposto che descrivi in questa escursione.
    Noi abbiamo fatto la parte attrezzata per arrivare al pissadu, la salita al piccolo cir e la salita al re Alberto come termine di paragone è più pericolosa o esposta?
    Grazie e scusa del disturbo

    • Ciao Stefania, innanzitutto voglio ringraziarti dei tuoi complimenti, mi fa molto piacere! Per quanto riguarda il tratto esposto, l’unico paragone che posso fare con i vari tratti da te indicati, è quello della salita al Rifugio Pisciadù, poiché gli altri devo ancora affrontarli. Il tratto attrezzato (no via ferrata) che sale al Pisciadù è più lungo, parecchio ripido, per di più su ghiaia, ma non esposto. Mentre, il tratto attrezzato che menziono su questo articolo è parecchio più corto, ben dotato, ma totalmente esposto, sostanzialmente a strapiombo. Infatti, prima di iniziarlo, c’è l’apposita targhetta rossa con la dicitura “EEA – percorso impegnativo”. L’utilizzo del kit da ferrata, comunque, resta a propria discrezione, in relazione, certamente, alla propria esperienza e sicurezza. Ciao e buona montagna!

  4. Ciao , ti chiedo partire dalla Val canali , e arrivare al Pradidali , poi ci sono tratti esposti per raggiungere il Rosetta? Poi eventualmente si può scendere con seggiovia fino a San Martino , e rientrare con mezzi pubblici.
    Grazie

    • Dal Rifugio Pradidali alla cima Rosetta può optare, sostanzialmente, per due percorsi, che percorro entrambi su questo articolo: il sentiero 715, che sale al Passo di Ball, supera, obbligatoriamente, il tratto attrezzato strapiombante e prosegue, attraverso il sentiero 702 (mai affrontato), per il Col della Fede, il Passo di Val di Roda e il Passo di Rosetta; l’altro, invece, leggermente più lungo, che richiede comunque qualche attenzione presso alcuni brevi punti, aggira la Pala di San Martino dal versante opposto del precedente percorso, salendo, quindi, verso il Passo Pradidali Basso e passando, di conseguenza, lungo l’altopiano roccioso delle Pale (sentieri 709 e 707). Al Passo e Rifugio Rosetta arriva la funivia, però, per informazioni sul biglietto di solo ritorno e sull’eventuale presenza di mezzi pubblici, le consiglio di rivolgersi direttamente all’ufficio turistico di zona. Salve e buona montagna!

  5. Ciao. Mi spiace disturbare vorrei chiederti un consiglio l’anello e fattibile con ragazzi di 10 / 12 anni ( sono molto abituati a fare trekking da quando avevano 2 anni es. hanno fatto piz Boe’ andata in funivia e ritorno passando per forcella fino a passo pordoi) ho paura solo per il tratto 715

    • Salve Vincenzo, non disturba affatto, anzi…! Innanzitutto, si tratta di un giro parecchio lungo con un notevole dislivello, soprattutto in discesa, quindi sicuramente richiede un’adeguata preparazione fisica. Il sentiero 715, dopo aver superato il Passo di Ball, presenta un tratto attrezzato che si sviluppa totalmente in esposizione, letteralmente a strapiombo sul burrone. Gli appoggi presenti, sia rocciosi che artificiali, sono comunque adeguatamente presenti, infatti l’utilizzo dell’imbrago è a propria discrezione. Per affrontarlo, quindi, serve sicuramente un passo fermo e sicuro e, soprattutto, una totale assenza di vertigini, altrimenti bisogna valutare bene prima di intraprendere questo percorso. Resto a disposizione per qualsiasi cosa. Saluti e buona montagna!

  6. Ciao, vorrei chiederti un consiglio. Pensavamo ad un itinerario da San Martino di Castrozza tramite impianto di risalita raggiungere il rifugio rosetta e da lì percorrere i sentieri 702-709 fino al rifugio pradidali. Non ho mai fatto ferrate e trekking troppo impegnativi, quindi al ritoeno pensavamo di riprendere di nuovo 702-709 e scendere con l’impianto. Per darti un’idea del livello, ieri sono stata al rifufio velo della madonna tramite il sentiero 721 all’andata e 713 al ritorno, senza ferrate. I sentieri 702-709 direttamente dal rosetta sono molto più impegnativi di 722-713 per velo della madonna?

    Grazie mille, il tuo blog è utilissimo!

    • Ciao Anna, per raggiungere il Rifugio Pradidali dal Rifugio Rosetta i sentieri che devi percorrere sono i n. 707 e 709 e, eventualmente, se vuoi fare l’anello, continui per il 715 e ritorni al Rifugio Rosetta salendo per il 702. Rispetto al percorso che hai fatto ieri, quello del Rifugio Velo della Madonna, il giro che vorresti fare te, secondo me, è parecchio più impegnativo, anche se ritorni con la funivia. Inoltre, ricordati che devi affrontare un tratto attrezzato molto esposto dopo il Passo di Ball (a propria discrezione l’utilizzo del kit da ferrata, non obbligatorio). Fai bene le tue dovute valutazioni. Ciao e buona montagna!!

  7. Ciao
    Interessata alla tua escursione.
    È troppo tardi farla in ottobre?
    Le 52 gallerie, fatte innumerevoli volte ed anche i canaloni adiacenti ❤️

    • Ciao Nathalie, prima di tutto devi controllare se sono aperti gli impianti di risalita che portano direttamente al Rifugio Rosetta. Inoltre, molto probabilmente hanno già chiuso i rifugi e tieni conto che il giro è abbastanza lungo e impegnativo, nonostante la maggior parte del dislivello è in discesa. Io, personalmente, non lo farei in questo periodo, anche se ne ha tutti i meriti.

      • Ciao. Mi spiace disturbare, ma leggono il tuo articolo credo che puoi darmi un aiuto a placare la mia ansia. ?. Premetto, non ho Mai fatto trekking in montagna,.. Mio marito ha chiesto di tornare sulle Pale con tutta la famiglia. Ha studiato un percorso secondo lui adeguato, ma soffrendo di vertigini, con due figli appresso di 13 e 15 anni ho bisogno di Certezze. Ti chiedo opinione su questo itinerario: funivia – rifugio Rosetta–percorso 702 715. Rifugio Padrigali pernottamento. 2 giorno rifugiopercorao709 – 707 rosRosetta e ritorno funivia. Credi sia fattibile per la mia situazione. Grazie infinite ?

      • Ciao Debora, dividere il giro della Pala di San Martino in 2 giorni è sicuramente una buonissima idea. Però ti avverto riguardo un paio di cose: se soffri di vertigini, ti sconsiglio vivamente di fare il sentiero 715, in quanto è presente un tratto, prima di raggiungere il Passo di Ball, non proprio breve, ben attrezzato, ma molto esposto (in alcuni punti sei proprio a strapiombo), inoltre se non hai mai fatto trekking in montagna partire subito con questa escursione, a mia discrezione, mi sembra un po’ troppo azzardato. Fai bene le tue dovute valutazioni. Ciao e buona montagna!

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