Giro della Tofana di Rozes: escursione dal Rifugio Dibona

  • Durata: 5.30-6.00 h
  • Dislivello: 1000 m
  • E (escursionistico)
  • Gruppo delle Tofane

Se ci consideriamo assidui frequentatori delle affascinanti Dolomiti, non possiamo dimenticarci il massiccio delle Tofane, maestoso gruppo montuoso che si affaccia sulla suggestiva “Conca Ampezzana”. Con questo suggestivo trekking ad anello, decidiamo di aggirare la cima più meridionale di questo gruppo “Dolomitico”, ovvero la Tofana di Rozes, che parte dal Rifugio Dibona, attraversa una parte della suggestiva Val Travenanzes e raggiunge, dopo una notevole salita, il noto Rifugio Giussani. Quello che sicuramente caratterizza questo percorso sono gli splendidi scenari e panorami assai diversi tra di loro, che variano in continuazione man mano che percorriamo i vari sentieri prefissati. L’escursione nel complesso, però, nonostante sia relativamente facile, è abbastanza faticosa richiedendo, di conseguenza, un minimo di preparazione fisica.

Anello della Tofana de Rozes: sentieri e percorso completo

Dal Rifugio A. Dibona (raggiungibile in auto) imbocchiamo, prima il breve sentiero 403, poi il segnavia 404 in direzione della Forcella Col dei Bos, dove svoltiamo verso destra, attraversando una parte della Val Travenanzes. Al bivio “Monte de Traenanzes”, intraprendiamo il sentiero 403, che ci conduce, con notevole pendenza, sino al Rifugio Giussani. Infine, manteniamo il segnavia 403 e scendiamo, lungo dei facili tornanti, sino al punto di partenza.

Scheda tecnica

  • Difficoltà: E
  • Durata totale: 5.30/6.00 h
  • Tempi intermedi: 1.30/2.00 h per raggiungere la Forcella Col dei Bos, 3.00 h per percorrere la Val Travenanzes e salire al Rifugio Giussani, 1.00 h la discesa al Rifugio A. Dibona
  • Dislivello complessivo: circa 1000 m
  • Lunghezza: 12,5 km
  • Punto di partenza: Rifugio A. Dibona 2083 m
  • Punto d’arrivo: Rifugio A. Dibona 2083 m
  • Quota massima: Rifugio Giussani 2580 m
  • Rifugi e/o bivacchi: Rifugio Giussani 2580 m
  • Segnaletica: sentieri CAI 403, 442, 404
  • Note aggiuntive: nessuna
  • Cartografia: Mappa – Tabacco 03, Kompass 617
  • Scarica traccia GPX

La Forcella Col dei Bos dal Rifugio Dibona (sentiero 404)

A circa 11 km di distanza dal centro di Cortina d’Ampezzo, lungo la SR48 che conduce al Passo Falzarego, troviamo l’indicazione per il Rifugio A. Dibona: una stradina, prima asfaltata, poi sterrata, ma comunque ben transitabile in auto, ci permette di raggiungere direttamente il rifugio, affiancato da un grande parcheggio.

Cominciamo, quindi, la nostra camminata ad anello alla Tofana de Rozes percorrendo il facile sentiero CAI 403, che ci permette di raggiungere quasi subito il primo bivio di questa uscita, dove intraprendiamo, dalla località del “Valon della Tofana”, il segnavia di destra N. 442 (Kompass 404), che conduce, appunto, alla Forcella Col dei Bos. Da qui, il sentiero si stringe notevolmente, affrontando una salita comunque relativamente facile, ma alquanto pendente e faticosa, che costantemente aumenta sino a raggiungere il secondo bivio della giornata, quello della Grotta della Tofana, in località “Sote Rozes”.

Arrivati a questo punto, dove la pendenza affrontata sin d’ora si attenua decisamente per concederci, fortunatamente, un po’ di sollievo, seguiamo le indicazioni per la Galleria del Castelletto e per la Ferrata Lipella, proseguendo quindi per il sentiero 404, che ci permette di aggirare il primo versante, meridionale, della Tofana. Il tratto in questione, caratterizzato da una serie di sali e scendi che risultano abbastanza blandi, è già parecchio panoramico: da qui, infatti, si apre una vastissima e bellissima veduta, che si affaccia, principalmente, sulle caratteristiche Dolomiti Ampezzane, dove riusciamo a riconoscere una serie di cime e gruppi montuosi assai importanti come, il Sorapis, la Croda da Lago, il Monte Formin, le Cinque Torri, l’Averau, ecc… .

Dopo i vari sali e scendi, cominciamo addirittura a scendere, affrontando una tranquilla pendenza che raggiunge facilmente i due bivi della Forcella Col dei Bos, dai quali, su entrambi, svolteremo a destra per restare ancora sul segnavia 404.

Salita al Rifugio Giussani dalla Val Travenanzes

Attraversando, quindi, i resti di alcune trincee della Grande Guerra, la nostra escursione alla Tofana continua lungo le sue pendici occidentali, percorrendo una parte dell’incantevole e paesaggistica Val Travenanzes. Affrontiamo, perciò, un semplice e piacevole sentiero che costeggia l’omonimo e, suggestivo ruscello, che, ahimè, ci fa perdere tutto il dislivello positivo accumulato sin d’ora, di cui ne pagheremo le ovvie conseguenze.

Giunti alla località del “Monte de Traenanzes”, imbocchiamo il sentiero di destra CAI 403 che conduce al Rifugio Giussani e proseguiamo verso la bellissima cascatina, tralasciando la traccia che sale in direzione della Scala di Minighel. Superata, quindi, una breve salita che raggiunge un ulteriore bivio, svoltiamo nuovamente a destra, cominciando così ad affrontare, come precedentemente accennato, la parte più impegnativa di tutta l’uscita: una costante, lunga e faticosa salita che arriva sino al rifugio, accompagnata comunque da uno caratteristico scenario prettamente roccioso, che spazia sul massiccio gruppo montuoso delle Dolomiti di Fanis.

Raggiunto, invece, il tanto ambito Rifugio Giussani, dopo una probabile e meritata pausa, non ci resta che proseguire ancora per l’evidente sentiero CAI 403, cominciando, grazie ad un ultimo suggestivo panorama che si riaffaccia sulle fantastiche Dolomiti Ampezzane, sul Monte Pelmo e sulla Marmolada, una facile e, spensierata discesa lungo dei semplici tornanti, che ci permettono di tornare, nuovamente, al bivio del “Valon della Tofana”, nonché al Rifugio A. Dibona.

Ferrata Scala di Minighel (o Menighel)

  • Difficoltà: EEA – richiesto kit completo da ferrata
  • Tempo di percorrenza: 30 minuti
  • Dislivello: circa 100 m

Appena superato l’incrocio dei sentieri 404-403, in località “Monte de Traenanzes”, incontriamo il bivio della Scala di Minighel.
La “storica” Scala di Minighel (o Menighel), costruita nel 1907, resa impraticabile durante la Grande Guerra, ma ripristinata nel 1958, è una ferrata che sale verticalmente lungo una parete rocciosa, molto spesso umida, alternata, comunque, da qualche terrazzo panoramico notevolmente largo, che permette di effettuare con tutta tranquillità le pause necessari .

Essa è caratterizzata dalla presenza di numerosi pioli metallici, incurvati nella parte più esterna per garantire un migliore appoggio del piede, soprattutto perché codesti sono spesso umidi e, quindi, scivolosi. Data la notevole esposizione, seppur breve, questa ferrata richiede ovviamente degli escursionisti ben esperti, con passo sicuro e che non soffrano assolutamente di vertigini.

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4 commenti

  1. Giro splendido, sicuramente tra le migliori escursioni mai fatte, per varietà di viste e panorami. Occorre però dire che in diversi punti sia il sentiero 404 che il 403, ritengo siano da considerarsi solo per escursionisti esperti: la manutenzione precaria (in particolare del “facile sentiero” 403) fa si che si abbiano traversi stretti ed esposti che necessitano di passo fermo, deciso ed agile (ad esempio proprio prima della “scala” che porta a ricongiungere il 403 con quello che risale da Malga Travenanzes).
    Grazie per la precisa, ottima e preziosa descrizione dell’itinerario

    • Ciao Carlo, ti ringrazio del tuo commento e delle tue osservazioni sulle caratteristiche del sentiero, che sicuramente saranno utili per chi vorrà eseguire questa uscita.

      • Ciao Sebastiano, ti è capitato di salire per la via normale sulla Tofana de Rozes? Fatto il giro vien voglia di cimentarsi. Non pare complessa, a sentire un po’ di pareri raccolti al Giussani

      • Ciao Carlo, ancora no, anche se avrei intenzione di raggiungere la cima, eventualmente affrontando la ferrata Lipella. Comunque, la via normale non dovrebbe essere difficilissima da quanto ho sentito dire. L’unica cosa che bisogna prestare attenzione è l’eventuale presenza residua di neve, ma per il resto non dovrebbero esserci grosse difficoltà. Beh, quando la raggiungi fammi sapere com’è..grazie! Ciao!

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