Sentiero Attrezzato della Cengia Veronesi (Alta Via di Fanis)
Dal Rifugio Lagazuoi, la Cengia Veronesi, o Alta Via di Fanis, è uno stretto sentiero molto esposto, in parte attrezzato, che attraversa le suggestive e caratteristiche Punte di Fanes. L’escursione in questione però, nonostante aggiri la difficile ferrata Tomaselli, è altamente consigliata ad escursionisti molto esperti e allenati, in quanto il giro, abbastanza lungo ed impegnativo, presenta alcuni tratti, di cui uno alpinistico, che richiedono passo sicuro, totale assenza di vertigini ed esperienza nell’orientamento in assenza di segnaletica. La difficoltà di questo percorso, comunque, viene sicuramente compensata dal coinvolgente paesaggio circostante, caratterizzato da una serie di scenari panoramici che, a propria discrezione, sono tra i più emozionanti dell’intero complesso “Dolomitico”.
Indice
Alta Via Veronesi: sentieri e percorso completo (ad anello)
Dal Passo Falzarego, prendiamo la cabinovia per salire sino al Rifugio Lagazuoi e iniziare, quindi, la lunga escursione. Scendiamo lungo il sentiero 401 sino alla Forcella Travenanzes, svoltiamo a sinistra per imboccare il segnavia 20b (1020) superando la Forcella Gasser Depot e proseguiamo sino ad incontrare due “ometti”: da qui, usciamo dal sentiero e continuiamo verso destra lungo una traccia abbastanza visibile. Saliamo, quindi, sino alla Forcella dei Quaire e, successivamente, scendiamo per cercare l’attacco della Cengia Veronesi.
Arrivati in prossimità della Cima Scottoni, scendiamo lungo un ripido ghiaione, raggiungiamo la Forcella del Lago e, svoltando verso sinistra, scendiamo in direzione del Lago Lagazuoi. Da qui, risaliamo nuovamente sino a raggiungere nuovamente la Forcella Travenanzes e scendiamo per il sentiero 402 che ci riporta al Passo Falzarego.
Scheda tecnica
Dal Rifugio Lagazuoi raggiungiamo l’inizio del tratto alpinistico
Dal Passo Falzarego, poiché il giro che ci aspetta è parecchio lungo, preferiamo salire sino al Rifugio Lagazuoi prendendo la cabinovia. Appena usciti dall’impianto, il panorama “Dolomitico” che si apre dal rifugio è veramente sensazionale, dove possiamo riconoscere diversi monti che caratterizzano le bellissime Dolomiti, tra cui il Sorapiss, l’Antelao, le Cinque Torri, la Croda da Lago, il Pelmo, il Civetta, le Pale di San Martino e la Marmolada.
Iniziamo quindi la nostra escursione scendendo lungo il sentiero 401 superando la Forcella Lagazuoi e raggiungendo la Forcella Travenanzes. Svoltiamo a sinistra, imboccando il sentiero 20b (1020), in direzione del Bivacco della Chiesa, della ferrata Tomaselli e della Cengia Veronesi. Raggiunta la Forcella Gasser Depot, dobbiamo continuare la costante salita sino all’incontro di due “ometti”: da questo punto lasciamo il sentiero principale e intraprendiamo la visibile traccia di destra che sale con moderazione, costeggiando i costoni rocciosi della Punta Sud.
Come raggiungere l’attacco della Cengia Veronesi
Da adesso, sino all’attacco della cengia, il tratto in questione diventa “alpinistico”, in quanto la segnaletica è totalmente assente, a parte gli ometti iniziali, e la traccia che si intravede inizialmente successivamente sparirà. Seguiamo gli ometti fino ad un punto ben preciso: l’ultimo ometto che incontriamo è quello che “decreta” la fine della traccia, affrontando, di conseguenza, una ripida salita verso sinistra, caratterizzata dalla presenza di grandi massi rocciosi con alcuni brevi passaggi di I° grado. Oltrepassato questo punto, saliamo lungo il ghiaione, molto ripido, che implica un passo sicuro: man mano che saliamo, riusciamo a capire qual è il nostro primo obiettivo, ossia la Forcella dei Quaire, caratterizzato da uno suggestivo scenario puramente roccioso che si apre sulle suggestive Punte di Fanes.
Dalla forcella, scendiamo lungo il ripido ghiaione del Cadin di Fanes, dove in questo tratto va prestata la massima attenzione per individuare l’attacco attrezzato che conduce alla cengia, evitando di perdere molta quota e restando il più possibile vicino ai costoni rocciosi della Punta Sud di Fanes (vedi foto).
Una volta che l’abbiamo individuato l’attacco, non banale e che per un brevissimo tratto richiede una certa forza nelle braccia, attrezzati con l’apposito kit da ferrata, lo affrontiamo e percorriamo la galleria che ci porta dall’altra parte del monte, iniziando così la Cengia Veronesi.
La Cengia Veronesi e la discesa alla Forcella del Lago
La Cengia Veronesi, che richiede passo sicuro e totale assenza di vertigini, dura poco più di mezz’ora ed è caratterizzata dalla presenza di uno stretto sentiero in costante e forte esposizione, attrezzato solo nei punti più critici, articolata da diversi sali e scendi abbastanza blandi. La cengia si conclude quando siamo in prossimità della Cima Scottoni, dove il panorama che ci viene offerto appaga sicuramente tutta la fatica sostenuta sino ad ora: da qui, lo scenario montuoso si apre sul massiccio Piz dles Conturines, sul maestoso gruppo del Parco Naturale Fanes – Seness – Braies e arriva, grazie all’ottima visibilità, sino ai monti austriaci.
Continuiamo, quindi, la nostra uscita, scendendo nuovamente lungo un ripido ghiaione che raggiunge la Forcella del Lago, situato tra la Cima del Lago e la Cima Scottoni: a questo punto, possiamo dire che la parte più impegnativa di questa escursione è ormai superata.
Il Lago Lagazuoi e ritorno al Passo Falzarego
Dalla forcella, grazie alla presenza di numerosi tornanti, scendiamo facilmente ed effettuiamo un breve passaggio presso il piccolo, ma suggestivo Lago di Lagazuoi. Successivamente, riprendiamo nuovamente a salire lungo il semplice sentiero n.20, in direzione della Forcella Lagazuoi, fiancheggiando il massiccio gruppo del Gran Lagazuoi.
Incontrando i vari bivi presenti lungo il percorso, seguiamo le indicazioni per raggiungere la Forcella Lagazuoi e, successivamente, la Forcella Travenanzes, ripercorrendo il tratto che abbiamo effettuato nella mattinata. Questa volta però, raggiunta la Forcella Travenanzes, svoltiamo a destra, scendendo lungo il sentiero 402 che ci conduce facilmente al Passo Falzarego.