Val Venegia: escursione ad anello (invernale o estiva) dal Passo Rolle

  • Durata: 5.00-5.30 h
  • Dislivello: 550 m
  • EAI (ambiente innevato)
  • Pale di San Martino

L’anello della Val Venegia è uno dei percorsi di trekking più rinomati e suggestivi delle Pale di San Martino. La sua rilevante notorietà viene sicuramente alimentata dallo stupendo scenario circostante in cui esso si sviluppa, che quasi interamente volge al cospetto di questo maestoso, nonché affascinante, gruppo Dolomitico. Inoltre, questa escursione, data la sua relativa semplicità e la propria difficoltà tecnica parecchio contenuta, essa la possiamo svolgere, sostanzialmente, in qualsiasi periodo dell’anno, anche durante la stagione invernale, con l’occasione, quindi, di ammirare ogni qualvolta degli scenari completamente differenti, ma sempre sbalorditivi. Con la presenza, per di più, di un consistente manto innevato, come descritto e, soprattutto, fotografato in questo articolo, il giro della Val Venegia è uno spettacolo veramente sensazionale ed ammaliante. Inoltre, altrettanto interessante è il passaggio, ovviamente nel periodo estivo, presso alcune caratteristiche e note malghe presenti proprio lungo la facile camminata.

I sentieri e il percorso completo per svolgere il giro

In questa relazione vi descriviamo i passaggi da affrontare per svolgere l’escursione durante il periodo invernale, nonché in presenza di un consistente manto innevato; ciò non toglie, che questa relazione possiamo considerarla, ancor di più, nel periodo estivo o, comunque, in totale assenza di neve.

Dal Passo Rolle, ci dirigiamo verso le piste sciistiche, dalle quali intraprendiamo il percorso battuto (sentiero 934) che ci porta al Rifugio Capanna Cervino; da qui, restiamo sul facile tracciato o tagliamo per un breve tratto per raggiungere la Baita Segantini. Iniziamo, quindi, una facile, ma lunga e costante, discesa lungo la Val Venegia che ci porta, prima alla Malga Venegiota, poi alla Malga Venegia; proseguiamo, successivamente, sino al parcheggio del Pian dei Casoni, dal quale iniziamo la salita alla Malga Juribello. Infine, da quest’ultima, seguiamo le indicazioni per il Passo Rolle seguendo l’evidente traccia che ci riporta alle piste sciistiche, nonché al punto di partenza.

Scheda tecnica

  • Difficoltà: EAI
  • Durata totale: 5.00/5.30 h
  • Tempi intermedi: 0.45 h per salire al Rifugio Capanna Cervino, 0.30 h per arrivare alla Baita Segantini, 2/2.30 h per scendere al parcheggio del Pian dei Casoni passando per la Val Venegia, 0.45 h per salire alla Malga Juribello, 1.00 per ritornare al Passo Rolle
  • Dislivello complessivo: 550 m
  • Lunghezza: circa 15 km
  • Punto di partenza: Passo Rolle 1972 m
  • Punto d’arrivo: Passo Rolle 1972 m
  • Quota massima: Baita Segantini 2174 m
  • Rifugi e/o bivacchi: Rifugio Capanna Cervino 2082 m
  • Segnaletica: sentiero 934 (Strada della Val Venegia)
  • Note aggiuntive: nessuna
  • Cartografia: Mappa – Tabacco 022 – Kompass 622
  • Scarica traccia GPX

La salita alla Baita Segantini dal Passo Rolle

La camminata ad anello sulla neve della Val Venegia inizia sostanzialmente da rispettivi due punti, entrambi facilmente accessibili in auto, sia d’estate che, generalmente, d’inverno. La scelta dipende, soprattutto, da dove siamo provenienti e come desideriamo effettuare il giro:

  • se giungiamo dal centro di Falcade, nonchè dal Passo Valles, in direzione della località di Paneveggio, il parcheggio del Pian dei Casoni (o della Malga Venegia) è un posteggio che si trova vicino, appunto, alla nota malga e che ci permette, inoltre, di effettuare un giro ad anello effettuando quasi un “classico” ed unico sali e scendi (come l’abituale salita ad una cima per intenderci);
  • dal Passo Rolle, se proveniamo dal noto centro di San Martino di Castrozza, dal quale dovremo alternare un paio di volte la fase di ascensione con quella di discensione, portando, inoltre, una parte dell’ascesa nella seconda parte dell’uscita; tuttavia, dato che il dislivello complessivo non risulta particolarmente eccessivo, quest’ultimo fattore, per fortuna, non comporta relativamente una particolare faticosità.

Noi, dato che giungiamo da San Martino, decidiamo di partire dal noto Passo Rolle, dove possiamo lasciare la nostra auto presso il comodo spiazzo che si trova proprio all’altezza del Passo. Da qui, iniziamo la camminata sulla neve della Val Venegia seguendo le prime indicazioni della “strada di servizio”, imboccando, quindi, la larga traccia battuta che porta l’indicazione del percorso ciclo-pedonale verso la plurifotografata Baita Segantini. Saliamo, perciò, con moderata e facile pendenza, l’inizio della “Strada della Val Venegia”, che ci porta subito all’incrocio delle piste sciistiche, dal quale, prestiamo attenzione, nell’attraversamento di codeste, di eventuali sciatori che scendono da destra, per proseguire lungo l’evidente e larga traccia che, attraverso una serie di alcuni tornanti che passano proprio sotto gli impianti di risalita, ci conducono direttamente al Rifugio Capanna Cervina.

Già da questa primissima parte dell’escursione, il panorama circostante che ci appare ai nostri occhi, grazie anche alla presenza di una discreta quantità di neve, è assai emozionante: dalle ovvie ed imponenti Pale di San Martino, che dominano, e domineranno, lo scenario di questa bellissima camminata, alla veduta panoramica verso numerosi monti delle Dolomiti di Fiemme, tra cui le prime cime orientali della Catena del Lagorai, come la cime Cavallazza e Colbricon, il gruppo della Cima Bocche e il gruppo del Latemar, che tutti insieme circondano la notevole Val Travignolo; infine, un lontano scorcio ci permette di intravedere degli ulteriori e notevoli monti che caratterizzano sempre la regione del Trentino, rappresentati dagli imponenti gruppi delle Dolomiti di Brenta, della Presanella e dell’Adamello.

Proseguiamo, quindi, ancora in direzione delle Pale, dove possiamo, se lo desideriamo, uscire dalla “Strada” principale per tagliare un breve tratto che percorre una traccia ancora facile e parecchio riconoscibile. Ritorniamo, di conseguenza, sul percorso “dominante” e, affrontando ancora una semplice e moderata pendenza, atterriamo sull’affascinante e rinomata Baita Segantini. Giunti a questo punto, comprendiamo immediatamente il motivo della tanta fama, soprattutto social, che gode questo stupendo luogo: la veduta, infatti, che si affaccia nuovamente sulle maestose Pale di San Martino, raggiunge un livello di magnificenza assolutamente sensazionale!

La Val Venegia e le malghe Venegiota e, Venegia

Fatte, ovviamente, le “obbligatorie” foto di rito, proseguiamo ancora per la facile “Strada della Val Venegia”, iniziando una moderata, ma costante e lunga, discesa che ci conduce proprio sull’omonima ed affascinante valle. Accompagnati, quindi, dalla possente veduta del Monte Mulaz, scendiamo, percorrendo una serie di diversi tornanti e seguendo, successivamente, le indicazioni per le malghe Venegiota e Venegia, perdendo, inoltre, un rilevante dislivello prima di giungere alla prima malga, nonché all’inizio dell’effettiva Val Venegia.

Proseguiamo, quindi, ancora per la facile sterrata (o traccia battuta) 934, che costeggia il grazioso bosco e che ci porta, scendendo ulteriormente, ma con una pendenza assai minore di prima, alla nota Malga Venegia. Proprio da qui, concediamo ancora, questa volta alle nostre spalle, una meritata ammirazione alla stupenda visuale che volge, di nuovo, sulle Pale di San Martino, che creano una fantastica veduta alpina, praticamente, “da cartolina”.

Superiamo, di conseguenza, anche quest’ultima malga per scendere ulteriormente per la facile strada battuta che porta, come dice l’opportuna indicazione, al parcheggio del Pian dei Casoni. Ci immergiamo, quindi, lungo uno scenario boschivo fascinosamente e tipicamente invernale dove, la splendida giornata di sole, la notevole neve presente ancora sui numerosi alberi di conifere e, l’ambiente circostante altrettanto innevato, ci regalano una serie di angolazioni assolutamente ammalianti.

Dal Pian dei Casoni, la Malga Juribello e il ritorno al Passo Rolle

Giunti, quindi, facilmente al parcheggio, iniziamo, per forza di cosa, la doverosa salita che ci porterà nuovamente al nostro punto di partenza, ovvero al Passo Rolle. Da qui, seguiamo le indicazioni per la Malga Juribello, proseguendo lungo un sentiero che si reimmerge nel bosco, più stretto rispetto al tracciato affrontato finora, ma comunque ancora facile e parecchio battuto.

Giungiamo, di conseguenza, presso l’ultima malga di questa uscita, dove ritorna ai nostri occhi, sostanzialmente, lo scenario panoramico che abbiamo ammirato sin dall’inizio della camminata. Incontriamo, inoltre, le indicazioni per il Passo Rolle, nonché per le precedenti malghe della Val Venegia. Noi, ovviamente, manteniamo la direzione sud, nonché verso il “passo Dolomitico”, proseguendo lungo un tracciato meno “pronunciato” rispetto a quello affrontato sin d’ora, ma, comunque, ancora facilmente riconoscibile. Saliamo, perciò, di nuovo con moderata pendenza, le pendici occidentali del Monte Castellaz e giungiamo, nuovamente, presso le piste sciistiche. Prestiamo, di nuovo, una certa attenzione nell’attraversare quest’ultime e ritorniamo, infine, per la “strada di servizio” che ci riporta al parcheggio del Passo Rolle.

Domande frequenti (FAQ) e considerazioni finali

Il percorso della Val Venegia non presenta né particolari difficoltà tecniche, né un dislivello troppo rilevante da richiedere una certa preparazione fisica. Il tracciato è ben riconoscibile in tutto il periodo dell’anno (condizionali invernali permettendo) e la segnaletica è ben presente nei vari bivi che incontriamo lungo la camminata. L’esposizione, inoltre, è completamente assente, ideale, di conseguenza, anche per chi, generalmente, soffre di vertigini.

Il giro della Val Venegia è uno dei pochi trekking che, svolgerlo in un senso oppure nell’altro non comporta particolari differenze, indipendentemente dal punto d’inizio: se, tuttavia, desideriamo trovarci almeno una differenza, si tratta, eventualmente, solo per un motivo enogastronomico, ovvero con quale rifugio o malga desideriamo concludere questa stupenda camminata al cospetto delle maestose Pale di San Martino.

Quello della Val Venegia è un trekking che possiamo svolgere in qualsiasi periodo dell’anno, dandoci, così, l’opportunità di ammirare questo affascinante luogo in tutte le sue sfaccettature stagionali. La camminata nel periodo estivo risulta relativamente semplice, in quanto il tracciato è quasi sempre sterrato e ben largo. Nel periodo invernale, invece, soprattutto in presenza di una certa quantità di neve, viene richiesta la classica dotazione che adoperiamo per un semplice trekking invernale, ossia ciaspole e ramponcini; il percorso, oltretutto, escluso il giorno seguente di una fitta nevicata, generalmente è ben battuto e tracciato. Ovviamente, resta sempre buona cosa, come tutti i percorsi di montagna, informarsi bene prima di intraprendere il giro completo!

La zona delle Pale di San Martino, nonché l’omonimo Parco naturale, è ricco di percorsi da svolgere, di varie difficoltà e lunghezze e, per scoprirli tutti di tempo ce ne vuole! Qui di seguito, comunque, ve ne elenchiamo già tre, che tra di loro si differenziano, soprattutto, come impegno e difficoltà tecnica:

  • il giro della Cima Cavallazza e dei graziosi laghetti di Colbricon, un’escursione che inizia, anch’essa, dal Passo Rolle, caratterizzata da un dislivello ancor più contenuto, ma con qualche difficoltà in più rispetto alla camminata relazionata in questo articolo; anche in questa uscita, sono ancora le Pale di San Martino a dominare il contesto panoramico circostante;
  • il giro della Pala di San Martino, un fantastico trekking ad alta quota, probabilmente uno dei più emozionanti che si possono svolgere proprio all’interno di questo gruppo montuoso, che ci permette, infatti, passando per il suggestivo altopiano che prospetta un affascinante scenario tipicamente “lunare”, di immergerci proprio nell’effettivo “cuore” delle Pale di San Martino;
  • le ferrate del Velo della Madonna e della Vecia, due vie ferrate relativamente facili, che si sviluppano ai piedi del possente Sass Maor, che possono, peraltro, risultare assai ideali per chi desidera cominciare a cimentarsi in questa tipologia di percorsi attrezzati.
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