Cima Cavallazza e i Laghi di Colbricon: trekking ad anello
Escursione relativamente semplice dal Passo Rolle: un bellissimo giro ad anello che percorre i sentieri delle suggestive cime Cavallazza e raggiunge i graziosi Laghi di Colbricon, il tutto incorniciato da una stupenda visuale che si affaccia, al raggiungimento delle cime, sul maestoso gruppo delle Pale di San Martino. Considerando dislivello, distanza e natura del percorso, questo trekking risulta abbastanza facile e alla portata di tutti, senza eccessi di difficoltà tecniche e fisiche.
Indice
Il giro della Cima Cavallazza e dei Laghi del Colbricon
Dal Passo Rolle, saliamo la pista sciistica e la traccia del sentiero che raggiunge, prima la Cavallazza Piccola, con l’incontro di alcune fortificazioni della Grande Guerra, poi la Forcella e la Cima Cavalazza. Da qui, scendiamo in direzione dei Laghi di Colbricon e, dall’omonimo rifugio, percorriamo il facile sentiero 438 che conduce nuovamente al Passo Rolle, superando l’impianto di risalita “Paradiso” e, salendo lungo la pista sciistica.
Scheda tecnica
Come arrivare alla Cima Cavallazza dal Passo Rolle
Parcheggiamo l’auto presso il parcheggio del Passo Rolle. Zaino in spalla, imboccando una stradina sterrata, lasciamo di fianco l’Albergo Sass Maor e saliamo lungo l’evidente pista da sci, tenendoci come riferimento la stazione a monte dell’impianto di risalita della Tognazza: già da questo tratto, le bellissime ed imponenti vedute sulle Pale di San Martino, con particolare predominanza del Cimon della Pala, diventano sicuramente le principali protagoniste di questo piacevole percorso.
Passando sotto alle seggiovie dell’impianto, seguiamo la traccia del sentiero abbastanza evidente, affinché incontriamo una tabella indicativa che ci segnala la deviazione verso Cima Cavallazza Piccola. Questa deviazione, anche se comporta a percorrere dei sentieri attrezzati un po’ esposti, comunque corti e relativamente fattibili, consigliamo di effettuarla, perché si va alla scoperta di alcune opere di fortificazione della Grande Guerra.
Affrontato quindi, con passo sicuro, il tratto appena menzionato, scendiamo dal lato opposto, articolato tra vari zig zag, con l’apparizione del Lago Cavallazza, trovasi sulle pendici del versante, e l’arrivo all’omonima forcella. In breve tempo risaliamo ovviamente anche la Cima Cavallazza, punto panoramico a 360° con uno splendido e ampio scenario su parecchi gruppi montuosi e monti assai conosciute come, ad esempio, la cima Iuribrutto, la Marmolada, le Tofane se disponiamo di un’ottima visibilità, di nuovo il gruppo delle Pale di San Martino e molti altri ancora.
I Laghi di Colbricon e ritorno al Passo Rolle
Proseguiamo quindi, scendendo dalla cima, verso il secondo punto “saliente” di questa bellissima escursione, ovvero i Laghi di Colbricon, già ben visibili dalla vetta, affrontando, soprattutto in prossimità del rifugio, un tratto parecchio impegnativo e ripido che, nonostante non risulti mai eccessivamente difficile, richiede sempre la dovuta attenzione.
Arrivati al Rifugio Colbricon, prima di intraprendere il percorso del ritorno, approfittiamone per aggirare entrambi i due laghi, seguendo ovviamente l’apposita segnaletica, per poi ricongiungerci al sentiero CAI 348 ben percorribile, che conduce alla Malga e Passo Rolle. Superato il bosco, quando sfociamo davanti ad una vasta vallata, dove sono presenti un bar-ristorante e gli impianti di risalita, usciamo dal sentiero principale e proseguiamo verso destra, risalendo con notevole pendenza la pista di sci. Saliamo per ritornare, di conseguenza, sulla stradina sterrata percorsa inizialmente, in prossimità dell’Albergo Sass Maor, e ripercorriamo il tratto iniziale che ci riporta al punto di partenza, ovvero al Passo Rolle.
la discesa da Cima Cavallazza ai laghetti Colbricon non è banale seppur breve, presenta un fondo infido , quasi un ghiaione.. Sarebbe il caso di invertire il giro affrontandolo in salita.
Ciao Moreno, grazie del tuo commento e consiglio!
Soffro di vertigini. Vorrei rassicurare chi ne soffre come me che la parte esposta con cordino può essere evitata dato che esiste un sentiero alternativo ben segnato. Il giro è meraviglioso!
Ciao Lucia, grazie dell’informazione.