Le ferrate del Velo della Madonna e della Vecia dalla Malga Civertaghe
Sulle Pale di San Martino, la ferrate del Velo della Madonna e della Vecia sono due vie ferrate relativamente facili e ottimamente attrezzate, assai consigliate per i neofiti. L’escursione ad anello, inoltre, che sale sino al conosciuto Rifugio Velo della Madonna, gode uno dei tanti fantastici scenari che caratterizzano l’intero gruppo montuoso delle Pale di San Martino, che si affiaccia sulla bellissima Valle del Primerio, sul Lagorai e sulle Dolomiti di Fassa, al cospetto dei maestosi monti del Sass Maor e della Cima di Ball.
Indice
Ferrate del Velo e della Vecia: sentieri e percorso completo
Dalla Malga Civertaghe imbocchiamo il sentiero 713 e saliamo sino al Rifugio Velo della Madonna: da qui, percorriamo una traccia che prosegue verso nord e affrontiamo la Ferrata del Velo. Successivamente, proseguiamo in direzione della Forcella Porton e percorriamo la traccia, ben visibile, che scende alla Ferrata della Vecia (sentiero 739B). Superata quest’ultima, continuiamo a sinistra per il sentiero 721 sino al bivio Cadin Sora Ronz, dove ripercorriamo nuovamente il sentiero 713 per ritornare al punto di partenza.
Scheda tecnica
Il Rifugio Velo della Madonna dalla Malga Civertaghe
Il punto di partenza di questa uscita è la Malga Civertaghe, raggiungibile in auto da San Martino di Castrozza attraverso una stradina carrozzabile, per lo più sterrata. Dalla malga, quindi, cominciamo l’escursione incamminandoci lungo il sentiero 713 e seguendo le indicazioni per il Rifugio Velo della Madonna: il sentiero, tecnicamente facile, sale con modesta pendenza la Val de la Vecia, prima attraverso il fitto bosco, successivamente lungo un ghiaione.
Raggiungiamo, quindi, il bivio Cadin Sora Ronz, dove svoltiamo verso destra mantenendo ancora il segnavia 713, sempre in direzione del rifugio. Superiamo dei tratti più ripidi rispetto a quelli incontrati finora, in alcuni punti assai scivolosi, ma comunque ottimamente attrezzati e, raggiungiamo il Rifugio Velo della Madonna, situato ai piedi del massiccio Sass Maor.
Da questo rifugio si può godere un fantastico e vasto panorama che si affaccia sulla bellissima alta valle del Primerio, delimitata dalla catena montuosa del Lagorai, e, in lontananza, sulle rinomate Dolomiti di Fassa. Da qui, inoltre, iniziamo a percorrere una traccia che sale verso nord, che conduce all’attacco della prima ferrata (sentiero 739).
La Ferrata Velo della Madonna e Ferrata della Vecia
La Ferrata del Velo della Madonna, la prima di questa uscita, è una via attrezzata relativamente semplice, adeguatamente attrezzata con fune metallica e con diverse cambre, soprattutto nei tratti più verticali. Se quest’ultime non sono presenti, il proseguimento è comunque assicurato dalla presenza di diversi e facili appoggi rocciosi; i punti esposti, invece, sono pochi e, in ogni caso, assai brevi. A ferrata conclusa, teniamo ancora il kit di sicurezza e proseguiamo lungo il sentiero che conduce all’intuibile Forcella Porton.
In prossimità di quest’ultima, scendiamo verso sinistra lungo l’evidente traccia, avente segnavia 739B, ma non indicato al bivio, che conduce alla seconda ferrata, la Ferrata della Vecia. Anch’essa si tratta di una via attrezzata che risulta tecnicamente facile ed è caratterizzata, principalmente, da diverse scalette verticali, completamente attrezzate con numerose cambre metalliche.
Superata il secondo tratto attrezzato di questa escursione, possiamo toglierci il kit da ferrate e proseguiamo, con normale camminata, lungo la visibile traccia e, al bivio del sentiero 721, procediamo verso sinistra per ritornare nuovamente al bivio Cadin Sora Ronz, incontrato nel percorso di andata. Da qui, ovviamente, svoltando a destra, ripercorriamo a ritroso il sentiero 713 affrontato nella prima parte dell’uscita, ritornando, di conseguenza, alla Malga Civertaghe.
Quello che chiami Sass Maor mi sembra più la Cima della Madonna!
Ciao Carlo! Ti ringrazio dell’osservazione. Si, la cima presente nelle foto è in effetti la Cima della Madonna, il Sass Maor è la sommità più alta posta subito dietro ad essa e rappresenta la vetta dell’omonimo sottogruppo montuoso delle Pale di San Martino. Procedo alla correzione, grazie!
Buongiorno, volevo segnalare che sulla vostra descrizione del sentiero che porta alla ferrata della Vecia, nel testo c’è un errore sul numero del sentiero: scrivete evidente traccia del sentiero 713B, invece che 739B. Lo segnalo perché nel luogo dove bisogna imboccare il 739 B, a livello della salita che porta alla forcella Porton, a venerdì 13 non c’erano cartelli direzionali, e seguendo i vostri approfondimenti si rischia di sbagliare strada. Grazie, per il resto descrizioni molto utili.
Buongiorno Gloria, mi scuso per l’evidente errore e ti ringrazio per l’esatta informazione. Ho provveduto immediatamente alla correzione del numero del sentiero e della descrizione. Grazie!