Ferrata del Camoscio e salita alla Cima Palombino dalla Val Visdende
Il Monte Palombino è una montagna appartenente alle Alpi Carniche, che si trova esattamente lungo il confine tra l’Italia e l’Austria. Per raggiungere la sua cima, caratterizzata da una fantastica e meritata veduta che si apre a 360° sulla Val Visdende e, su parecchi gruppi montuosi che caratterizzano le circostanti Alpi Carniche, si affronta un percorso attrezzato relativamente semplice, denominato la Ferrata del Camoscio, un sentiero attrezzato, mai troppo esposto, che risale la parete sud/est del Monte Palombino.
Indice
Escursione Monte Palombino e Ferrata Camoscio: sentieri e percorso
Dal Bivio Ciadon, all’interno della Val Visdende, percorriamo il sentiero 170 seguendo le indicazioni per la Malga Dignas, l’omonima forcella e la Ferrata Palombino. All’incontro del bivio del sentiero 172, svoltiamo appunto in direzione della Ferrata Camoscio, che sale sino alla Cima Palombino. Una volta raggiunta, scendiamo a ritroso dalla vetta imboccando il segnavia 142 che conduce al Passo Palombino, svoltando, però, lungo il sentiero della “Traversata Carnica” che scende verso il sentiero 170 e la Malga Dignas.
Scheda tecnica
Come raggiungere la Ferrata Camoscio dalla Val Visdende
Il punto più ideale per raggiungere la Ferrata del Camoscio e il Monte Palombino dalla Val Visdende è il Bivio Ciadon, accessibile direttamente con la propria auto, lungo una strada sterrata, tramite il pagamento obbligatorio che si effettua all’ingresso della valle.
Dal Bivio Ciadon ci incamminiamo lungo il sentiero 170, denominato “Strada delle Malghe”, che conduce alla Malga Dignas. Il percorso, tecnicamente facile e caratterizzato da una lieve, ma costante, salita, seguendo le opportune indicazioni ci permette di raggiungere il Passo Dignas. Da qui, usciamo dal “comodo” sentiero e imbocchiamo il segnavia 172, in direzione della Ferrata Camoscio e del Monte Palombino. Lo stretto sentiero, mai comunque esposto, ci conduce ai piedi della parete rocciosa, dove una traccia ben segnata ci porta diritti sino all’inizio della via attrezzata.
La ferrata e la cima del Monte Palombino
La Ferrata del Camoscio risale la parete rocciosa sud/est del Monte Palombino per raggiungere, successivamente, la relativa vetta. A propria discrezione, più che una ferrata, la definiremmo una via attrezzata relativamente semplice, equipaggiata con qualche piolo e un cavo d’acciaio, presente in maniera discontinua, che funge da corrimano; inoltre, l’esposizione, nel complesso, resta quasi sempre abbastanza contenuta. Perciò, l’utilizzo dell’apposito kit da ferrata resta una scelta relativa. Concluso il tratto attrezzato, proseguiamo lungo la panoramica cresta del monte sino al raggiungimento di un bivio, dove proseguiamo verso l’ormai evidente cima del Monte Palombino.
Da questa vetta si gode un panorama fantastico, aperto a 360°, dove possiamo individuare parecchi monti delle Alpi Carniche, come il Monte Peralba, il Monte Lastroni e la Cresta del Ferro della Val d’Olbe, le Dolomiti Pesarine, il gruppo dei Brentoni, i Torrioni e le Crode dei Longerin, il Col Quaternà. Inoltre, non possiamo tralasciare il massiccio gruppo montuoso delle Dolomiti di Sesto, anch’esso ben visibile e, le montagne austriache, protagoniste indiscusse di tutto il paesaggio settentrionale. Infatti, poiché ci troviamo esattamente al confine tra l’Italia e l’Austria, su questa cima sono presenti ben due croci: la più piccola sul punto più alto è italiana, mentre la più grande e la più appariscente è austriaca.
Giro ad anello attraverso la Valle del Palombino
Sempre dalla vetta, inoltre, iniziamo a chiudere il nostro percorso ad anello scendendo a ritroso sino all’ultimo bivio, dove seguiamo una traccia segnata (segnavia 142) che scende abbastanza ripidamente. Arrivati all’incrocio della “Traversata Carnica”, scendiamo, ancora con modesta pendenza, verso sinistra, lungo la Valle del Palombino, in direzione appunto del sentiero 170 e della Malga Dignas, prestando un po’ di attenzione a mantenere la giusta traccia.
Quando cominciamo ad immergerci nel bosco, significa che siamo in prossimità del sentiero 170, dove svoltiamo a destra, ritornando alla Malga Dignas. Ripercorriamo, di conseguenza, il sentiero svolto nella prima parte dell’escursione per ritornare nuovamente al punto di partenza, ovvero al Bivio Ciadon.
Come segnalato nei commenti da un utente il 26/06/2023, la traccia che scende lungo la Valle del Palombino risulta quasi inesistente, a causa dell’erba alta e della frequentazione, probabilmente, parecchio scarsa: si deve prestare, quindi, molta attenzione a scorgere la presenza di alcuni sassi con la relativa segnaletica che, quest’ultimi, comunque, permettono di mantenere la giusta direzione. Inoltre, è stata riscontrata una presenza non banale di vipere. Si consiglia, piuttosto, di proseguire diritti sul sentiero 142 che giunge sino al Passo Palombino e, successivamente, svoltare verso est per intraprendere il segnavia 167 che scende, proprio, al Bivio Ciadon, nonché al nostro punto di partenza. Si tratta di un anello apparentemente più largo, ma che, nel complesso, misura circa la medesima distanza di quello che abbiamo svolto noi effettivamente. Indichiamo, quindi, la traccia inerente alternativa Traccia GPX (anello Passo Palombino).
Ti prego Sebastiano, cancella o modifica questa traccia gpx. lo abbiamo seguito alla perfezione… ma… Bellissimo il tratto di salita fino alla cima. Poi la discesa sul sentiero 142, sarebbe stato modificato (facile perdersi, si scende con più sicurezza più in basso verso il tratto di salita, trovate le indicazioni prima di seguire verso la cima). Poi, la discesa sulla Traversata Carnica è allucinante (fatta il 24.06.2023), su sentiero inesistente, tra erba alta e vipere. Non per colpa tua, ma è pericolosissimo. Chiaro, che se “hai occhio” trovi tra i sassi più alti il simbolo del sentiero, ma questo è da inventare tra l’erba alta. Poi prima della casera nel sottobosco è più facile. Io invece consiglierei in discesa, di proseguire per il sentiero 142, e poi per il 167 che ricongiunge al Bivio Ciadon, dove è possibile lasciare l’auto in Pargheggio.
Ciao Gianni, ti ringrazio della tua importante segnalazione, utile per me, ma soprattutto per gli altri utenti che visitano l’articolo. Terrò, comunque, la traccia originale anche come riferimento per chi si accingesse, comunque, a percorrere il tratto in questo da te segnalato e, aggiungerò, la traccia “alternativa”, da evitare, così, questo percorso maggiormente “impervio”. Grazie ancora e buona giornata!
Buongiorno
mi piacerebbe fare questa escursione, ma muovendoci in camper, che ha le dimensioni di un furgone, chiedevo se c’è possibilità di parcheggio. grazie
Samanta
Buongiorno Samanta, ti ringrazio per avermi contattato. Per quanto riguarda la tua richiesta, ti consiglio di rivolgerti direttamente al Consorzio Turistico Val Comelico Dolomiti. Ciao e grazie!
Grazie mille