Salita ed escursione ad anello del Col Quaternà dal Rifugio Coltrondo
Nella suggestiva Val Comelico, tra Padola e Sesto, la salita e il giro ad anello del Col Quaternà è un’escursione relativamente facile che si svolge presso un ambiente molto caratteristico e sorprendente panoramico. Difatti, questo monte, caratterizzato da una roccia molto scura, è molto conosciuto proprio per la sua particolare geologia di origine vulcanica, risalente a ben 300 milioni di anni fa. Infine, questa montagna possiede anche un’importante valenza storica, in quanto, durante la Grande Guerra, fu un punto di osservazione di rilevanza strategica per le truppe italiane, data la presenza di diversi resti di fortificazioni e trincee di quell’epoca.
Indice
Col Quaternà: sentieri e percorso completo
Dal Rifugio Malga Coltrondo imbocchiamo il sentiero 149 e arriviamo al bivio della località “La Ponta”, dove saliamo lungo i sentieri 173 e 148 mantenendo la direzione del Col Quaternà. Raggiungiamo la cima e proseguiamo la camminata superando il Passo Silvella verso il Rifugio Alpe Nemes (sentiero 146). Per ritornare al punto di partenza, invece, possiamo imboccare il sentiero 159, accorciando un po’ il giro, oppure proseguire per il segnavia 146 e, successivamente, al rifugio Alpe Nemes, svoltare per il sentiero 156 in direzione del Rifugio Coltrondo (se il sentiero che collega gli ultimi due rifugi fosse ancora interrotto, dobbiamo prendere una traccia evidente, che esce sulla sinistra, presente prima di arrivare al rifugio).
Scheda tecnica
Come raggiungere il Col Quaternà dal Rifugio Malga Coltrondo
Il punto di partenza di questo trekking al Col Quaternà è il Rifugio Malga Coltrondo: provenendo da Auronzo di Cadore (SS52), superiamo la piccola frazione di Padola (Comelico Superiore) e imbocchiamo una stretta strada, lunga circa 5 km, non completamente asfaltata e parecchio ripida che sale direttamente al rifugio.
Da qui, iniziamo la nostra camminata seguendo le indicazioni, già presenti, per il Col Quaternà, percorrendo il sentiero 149 lungo una facile stradina sterrata. Superiamo, quindi, il Rifugio Malga Rinfreddo e arriviamo presso la località “La Ponta”, dove svoltiamo a sinistra, percorrendo il sentiero 173, sempre tecnicamente facile e largo, che sale con modesta pendenza sino ai piedi del monte. Man mano che proseguiamo è impossibile non notare come il panorama si apra sul maestoso gruppo montuoso delle Dolomiti di Sesto, uno spettacolo unico che merita assolutamente di essere visto.
In prossimità della cima, usciamo dal sentiero principale (segnavia 148) per percorrere l’evidente traccia che, con notevole ripidità, conduce sino alla vetta del Col Quaternà. Da qui, lo scenario paesaggistico è stupendo: oltre le Dolomiti di Sesto e i monti che segnano il confine con l’Austria, possiamo riconoscere diverse montagne e gruppi montuosi che caratterizzano le Alpi Carniche, come le Crode dei Longerin, la Cima Vallona, il Creton di Clap, la Cima Palombino, il Monte Cavallino, il gruppo dei Brentoni e, in lontananza, riusciamo ad intravedere persino alcune vette delle Marmarole e delle Dolomiti Friulane.
Il Passo Silvella e il Rifugio Malga Nemes
Riprendiamo, quindi, la nostra escursione, scendendo dalla ripida traccia che ci ha portato sino alla cima, proseguendo verso sinistra, lungo il sentiero 148, adesso più stretto ma sempre relativamente facile, che conduce al Passo Silvella. Da qui, seguiamo le indicazioni per il Rifugio Alpe Nemes, imboccando il sentiero 146.
Durante la modesta discesa, incontriamo un’ulteriore indicazione, dove abbiamo la possibilità di accorciare un po’ il giro svoltando per il sentiero 159, che porta direttamente al Rifugio Malga Coltrondo. Preferiamo proseguire, in quanto il percorso che conduce al Rifugio Malga Alpe Nemes è più panoramico: attraversati i pascoli, il sentiero diventa nuovamente una stradina sterrata, sino al raggiungimento del rifugio. Infine, una volta che arriviamo alla Malga Nemes, svoltiamo a sinistra per il sentiero 156, ritornando così al rifugio di partenza.
Attenzione però: nel caso il sentiero fosse ancora interrotto (è sufficiente chiederlo ai gestori del Rifugio Nemes), dobbiamo tornare indietro ripercorrendo nuovamente il sentiero 146 e imboccare una traccia evidente, che esce sulla destra, che permette di ricongiungerci con il segnavia 156, ritornando così al Rifugio Malga Coltrondo.