Le Tre Cime del Bondone: escursione ad anello dal Rifugio Viote
Trekking parecchio conosciuto e frequentato che percorre le famose Tre Cime del Bondone, ovvero il Monte Cornetto, il Doss D’Abramo e la Cima Verde. Quello che caratterizza sicuramente questo bellissimo percorso è la splendida veduta, assai panoramica, che spazia su parecchi ed importanti gruppi montuosi come, le Dolomiti di Brenta, l’Adamello e la Catena del Lagorai. La difficoltà complessiva del giro, inoltre, risulta quasi sempre abbastanza contenuta eccetto, la salita e la discesa del Monte Cornetto (tappe non obbligatorie) e qualche breve tratto ripido, in discesa, durante il ritorno ai Piani delle Viote.
Indice
Giro delle Tre Cime del Bondone: sentieri e percorso completo
Dal parcheggio del Rifugio Viote ci dirigiamo verso il Centro Sportivo, imbocchiamo il sentiero 607 e saliamo la Val del Merto per raggiungere il Monte Cornetto. Successivamente, proseguendo per il sentiero 636, affianchiamo il Doss d’Abramo e raggiungiamo l’ultimo monte di questa uscita, ovvero la Cima Verde. Da qui, scendiamo verso i Piani delle Viote per ritornare al punto di partenza.
Scheda tecnica
La salita alla cima del Monte Cornetto dal Rifugio o Capanna Viote
Iniziamo la nostra escursione lasciando la nostra auto presso l’ampio parcheggio del Rifugio Viote. Da qui, ci dirigiamo verso la Capanna Viote, dove iniziano i sentieri che conducono alle varie cime.
Imbocchiamo, quindi, il sentiero 607, che porta l’indicazione del Monte Cornetto, passando per l’osservatorio astronomico Terrazza delle Stelle. Superiamo, quindi, l’Ex Malga dei Fragari e la zona adibita al pascolo e, saliamo la Costa dei Cavai lungo la Val del Merto, dove il sentiero 607 aumenta un po’ la sua ripidità, ma sempre con faticosità contenuta. Man mano che saliamo cominciamo a scorgere il vero panorama che caratterizza questa bellissima camminata, che ci accompagnerà per l’intero tratto di percorso che effettueremo in quota.
Raggiungiamo, perciò, il bivio del Monte Cornetto – La Becca – Cima Verde (636): la deviazione alla cima del Monte Cornetto (tappa non obbligatoria) richiede, comunque, una certa attenzione, soprattutto per i neofiti, poiché la salita presenta qualche brevissimo tratto impegnativo che richiede l’utilizzo delle mani per affrontare l’esigua arrampicata.
La cima del Monte Cornetto, a propria discrezione, comunque, vale veramente la pena di raggiungerla, in quanto gode della miglior veduta panoramica dell’intera uscita: da qui, infatti, il panorama si apre a 360° su parecchi gruppi montuosi assai conosciuti come, le Dolomiti di Brenta, l’Adamello, La Paganella, i Monti della Lessinia, le Prealpi Gardesane, tra cui riconosciamo il Monte Stivo e il Monte Baldo, il Carega, la Catena del Lagorai e molti altri ancora. Da qui, inoltre, oltre ai monti circostanti, si nota bene la notevole estensione della sottostante Valle del Sarca, che si estende da Dro al Lago di Toblino.
Il sentiero 636 verso il Doss d’Abramo e la Cima Verde
Anche la discesa dal Monte Cornetto richiede una certa attenzione, in quanto possiamo scegliere tra due alternative, ovvero: possiamo ripercorrere a ritroso il tratto di salita che conduce nuovamente all’ultimo bivio della Cima Verde, oppure aggirare la cima e imboccare una traccia che presenta un brevissimo tratto esposto e un breve ghiaione abbastanza ripido che, entrambi, richiedono sicurezza e passo sicuro.
Riprendiamo, quindi, il sentiero 636 in direzione della Cima Verde, dove aggiriamo il Doss D’Abramo percorrendo un sentiero alla sinistra del monte, che scende e poi risale sino al bivio del Sentiero Corazza (638) e della Ferrata Giulio Segata. Tralasciamo, ovviamente, queste indicazioni e manteniamo la direzione per la Cima Verde, affrontando dei lievi sali e scendi. Anche la Cima Verde ci regala una bellissima veduta panoramica, dove riconosciamo subito la sottostante città di Trento e, i conosciuti gruppi montuosi del Lagorai e degli Altopiani di Asiago, Folgaria e Lavarone, tra cui anche la dorsale del noto Becco di Filadonna.
Da qui, inoltre, cominciamo ad affrontare, probabilmente, il tratto più impegnativo di questa uscita, ossia una costante discesa che ci conduce sino a valle, difficoltosa solo presso qualche breve tratto ripido. Arrivati a valle, all’incontro dei relativi bivi, seguiamo nuovamente le indicazioni per il Rifugio Viote.