Il Lago Coldai e il Rifugio Tissi dal Rifugio Palafavera

  • Durata: 7.00-8.00 h
  • Dislivello: 1300 m
  • E (escursionistico)
  • Gruppo del Civetta

Escursione parecchio lunga e faticosa che, dal Rifugio Palafavera, raggiunge due mete assai conosciute e caratteristiche della Val di Zoldo: il Lago Coldai e il Rifugio Tissi. Il percorso, che nella prima parte arriva facilmente al lago percorrendo i frequentati sentieri 554 e 556, successivamente, attraverso dei sali e scendi lungo le pendici del maestoso Monte Civetta, raggiunge il rifugio e la Cima di Col Rean, vetta caratterizzata da una vasta ed emozionante veduta sui più famosi gruppi montuosi delle Dolomiti.

Come raggiungere il Rifugio Tissi dal Palafavera

Dal Rifugio Palafavera, saliamo lungo il facile sentiero 564 sino alla Casera Piòda. Intraprendiamo il sentiero 556 e saliamo sino al Lago del Coldai, superando l’omonimo rifugio. Da qui, proseguiamo su segnavia 560, articolato di diversi sali e scendi, sino a raggiungere il Rifugio Tissi. Si ripercorre a ritroso tutti i sentieri appena percorsi per ritornare al punto di partenza.

Scheda tecnica

  • Difficoltà: E
  • Durata totale: 7.00/8.00 h
  • Tempi intermedi: 1.00 h per raggiungere la Casera Piòda, 1.00 h per salire al Lago e Rifugio Coldai, 1.30/2.00 h per arrivare al Rifugio Tissi, 3.30/4.00 h per ritornare al Rifugio Palafavera
  • Dislivello complessivo: circa 1300 m
  • Lunghezza: circa 20 km
  • Punto di partenza: Rifugio Palafavera 1525 m
  • Punto d’arrivo: Rifugio Palafavera 1525 m
  • Quota massima: Cima di Col Rean (Rifugio Tissi) 2281 m
  • Rifugi e/o bivacchi: Rifugio Sonino al Coldai 2132 m, Rifugio Tissi 2250 m
  • Segnaletica: sentieri CAI 564, 556, 560, 563
  • Note aggiuntive: nonostante non presenti particolari difficoltà tecniche, dato il notevole dislivello e la lunghezza del percorso, è richiesta, comunque, un’idonea preparazione fisica
  • Cartografia: Mappa – Tabacco 015
  • Scarica traccia GPX

Come arrivare al Lago Coldai dal Rifugio Palafavera

Lasciamo il nostro mezzo presso il grande spiazzo del Rifugio Palafavera. Con lo sguardo rivolto verso ovest, ci dirigiamo a destra del parcheggio per imboccare l’evidente stradina con segnavia 564, che procede con salita costante, ma facile, fino alla Casera Piòda percorrendo in parte anche una pista da sci.

Al bivio della Casera Piòda, imbocchiamo il sentiero indicante Rifugio Coldai e Rifugio Tissi, con segnavia 556. Affrontiamo di nuovo una costante salita, un po’ più ostica rispetto a quella appena percorsa, articolata da vari zig zag per smaltirne l’effettiva ripidità, lasciandoci alle nostre spalle una bellissima veduta sulle distese erbose della Val Posedera, incorniciata dalle famosissime Dolomiti Ampezzane, tra cui possiamo distinguere il Cernera, la Croda da Lago, il Sorapiss, ecc…, e l’imponente Monte Pelmo.

Aggirato la Busa del Toro, raggiungiamo il Rifugio A. Sonino: il Lago del Coldai ormai è vicino dove, grazie alle dovute indicazioni, proseguiamo diritti fino all’omonima forcella, aprendosi così una suggestiva veduta su questo bellissimo lago anche se, ne restiamo un po’ amareggiati, in quanto lo troviamo parecchio “più asciutto” rispetto al nostro ultimo passaggio (vedi Giro del Monte Coldai).

Il percorso per raggiungere il Rifugio Tissi dal Lago Coldai

Continuiamo il nostro trekking costeggiando il lago nella sua destra e proseguiamo per l’Alta Via N.1, lungo il sentiero CAI 560. Il sentiero, inizia salendo sino alla Forcella Col Negro di Coldai, aprendosi ai nostri occhi “un’infinita” veduta rocciosa sul versante ovest del massiccio gruppo del Civetta, per poi cominciare a scendere ed incrociare un cartello portante l’indicazione del Rifugio Tissi (già visibile dalla forcella), obbligandoci la svolta a destra e, seguendo l’evidente traccia (il sentiero che proseguiva lungo il ghiaione era chiuso per pericolo caduta massi). Questa tratta di sentiero, che costeggia gran parte del Civetta alla nostra sinistra, articolata di parecchi sali e scendi, è ben segnalata, relativamente facile da percorrere, ma abbastanza faticosa, soprattutto quando la ripercorreremo al ritorno.

Dopo un’ora di cammino, con passo sostenuto, all’incontro di un gran masso portante la scritta Rif. Tissi – Trans Civetta, svoltiamo a destra che, con ripida salita, ci porta al Rifugio Tissi, con un ultimo strappo alla croce della Cima di Col Rean. Purtroppo la giornata non è limpidissima ma, nuvolosità permettendo, da questo punto si può godere un panorama vasto e meraviglioso su Alleghe e su numerosi gruppi montuosi assai noti delle Dolomiti, tra questi: la Marmolada, il Gruppo del Sella, il Gruppo di Fanis, di nuovo i monti “ampezzani”, tra cui il Lagazuoi, le Tofane, i monti Averau e Nuvolau, ecc…, oltre a quelli visti nella mattinata.
Rigenerati di forze, si ritorna in cammino percorrendo a ritroso il percorso dell’andata.

Due giorni sul Coldai: notte in tenda e alba dalla Cima Coldai

Il Lago Coldai è una meta ideale per sostare un’eventuale notte, sia in rifugio grazie al vicino Rifugio Coldai, sia in tenda grazie alla presenza di piccoli, ma comodi, spiazzi pianeggianti che circondano il lago.
Il motivo principale, però, che ha scaturito l’idea di passare la notte in questo suggestivo luogo è la Cima Coldai, che abbiamo deciso di raggiungerla alle primissime luci dell’alba: uno spettacolo infinito e mozzafiato. Nonostante abbiamo ripetuto lo stesso percorso spiegato in questo articolo, ma suddiviso in due giorni, esso non ha deluso le nostre aspettative, graziati comunque dalle giornate entrambi abbastanza terse; perciò, vogliamo cogliere l’occasione di condividere con voi questa bellissima e nuova esperienza.

Dislivello per raggiungere la Cima Coldai: 220 m
Traccia GPX della salita alla cima

Bivacco in tenda sul lago e salita alla Cima Coldai

Il primo giorno, durante il pomeriggio, raggiungiamo il Rifugio Palafavera e percorriamo la stradina sterrata 564 e il sentiero 556 che salgono al Rifugio Coldai e, successivamente, sino all’omonimo lago. Cerchiamo, quindi, un buon spiazzo erboso, il più piano e comodo possibile, per bivaccare la notte con la tenda e programmiamo il risveglio (ahimè!) per le 4.00 esatte.

Il secondo giorno, appena suona la sveglia, ci apprestiamo a mettere via il materiale della notte nei rispettivi zaini e iniziamo, praticamente quasi subito, la salita alla cima Coldai, ovviamente attrezzati con la torcia frontale poiché è ancora parecchio buio.
Prendiamo una traccia abbastanza individuabile (non segnalata purtroppo con nessun cartello) che comincia leggermente a salire in direzione nord: si sale quasi subito su fondo roccioso, successivamente lungo un prato erboso. Invece, quando il sentiero tende a proseguire verso sinistra, si riprende con la roccia e la pendenza decisamente aumenta. Nel frattempo, l’alba, già iniziata, sta cominciando a regalarci uno scenario panoramico fantastico che sicuramente fa promettere bene.

In prossimità della cima, infine, incontriamo alcuni brevi punti che supereremo svolgendo un minimo di arrampicata, ma sempre con difficoltà assai contenuta. In questo caso, però, poiché alle nostre spalle abbiamo uno zaino parecchio più ingombrante del normale, dobbiamo prestare una nota di riguardo maggiore sui propri passi e manovre, sia in salita ma, soprattutto, in discesa.

Il panorama (all’alba) della Cima Coldai e camminata al Rifugio Tissi

Arriviamo quindi all’obbiettivo di questi 2 giorni, la Cima Coldai ma, soprattutto, la sua alba. Il panorama, che si apre a 360° sulle più famose montagne “Dolomitiche” circostanti, è veramente unico e ammaliante: partendo dal massiccio Monte Civetta, infatti, riusciamo a riconoscere monti conosciuti come le Pale di San Martino, la Marmolada, il Gruppo del Sella, il Lagazuoi, le Punte di Fanes, la Tofana di Rozes e la Tofana di Mezzo, il Monte Formin, il Gruppo del Cristallo, oltre a tutti i monti che abbiamo intraveduto durante la salita del giorno prima al rifugio.

Assaporato per bene il paesaggio (e ci mancherebbe!), riprendiamo la nostra escursione, ovviamente scendendo dalla cima a ritroso sulla traccia percorsa sin d’ora e svoltiamo al Rifugio Coldai per fare una meritata colazione. Da qui, poiché siamo parecchio di buon’ora, decidiamo, nuovamente, di raggiungere il Rifugio Tissi percorrendo il sentiero 560. Raggiungiamo ovviamente anche la Cima di Col Rean, dove il panorama, grazie alla giornata più limpida, è decisamente migliore rispetto all’ultima volta (vedi foto).

Al ritorno, invece, per variare un po’ il percorso, abbiamo deciso di percorrere la traccia, ben visibile, che si trova lungo le pendici rocciose del Monte Civetta (questa volta la traccia era aperta). Arrivati di nuovo al Lago Coldai, ripercorriamo i sentieri percorsi il giorno prima, per ritornare così al Rifugio Palafavera.

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12 commenti

  1. Complimenti per il sito e le descrizioni! Ottimi spunti per nuovi trekking, ottime idee e guide di luoghi che non conosco. Grazie

  2. Ciao Sebastiano, e complimenti per la chiarezza!
    Volevo chiederti, indicativamente in quale periodo ritieni possibile il bivacco in tenda nei pressi del lago Coldai?
    Ancora complimenti e buon pomeriggio,
    Francesco

    • Ciao Francesco, a propria discrezione, il periodo generalmente più adatto per bivaccare in tenda al Lago Coldai, come, peraltro, il resto delle Dolomiti, è da giugno sino a settembre, anche ottobre se, comunque, si è adeguatamente attrezzati per le temperature di quest’ultimo mese. Colgo l’occasione per ringraziarti dei tuoi complimenti e ti faccio, inoltre, tanti saluti!

  3. Bella descrizione, chiara e dettagliata.
    Con le foto…mi hai fatto fare questo fantastico giro.
    Grazie
    Lorenzo

  4. Ciao Sebastiano,
    trovo il tuo blog fatto bene ed essenziale.
    Ti chiedo per il futuro, se possibile di inserire anche la lunghezza del percorso, è un elemento assieme al dislivello che molte persone vogliono sapere (mi dirai che me lo posso trovare utilizzando vari programmi, ma visto che sicuramente è un elemento che già possiedi)

    • Ciao Paolo, grazie del tuo commento! Si, in questo periodo sto rinnovando la grafica del sito, aggiornando con l’occasione un po’ i vari contenuti. Infatti, per ogni relazione inserirò anche la lunghezza del percorso. Ciao!

  5. Fate escursioni organizzate in gruppo da poter partire assieme da Padova non avendo un mezzo che rassicura per strada di montagna ovviamente si divide le spese con la persona che guida
    Grazie

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