Escursione invernale al Rifugio Venezia da Zoppè di Cadore

  • Durata: 5.00-5.30 h
  • Dislivello: 550 m
  • EAI (ambiente innevato)
  • Gruppo del Pelmo

Ai piedi del maestoso e suggestivo Monte Pelmo, la salita al Rifugio Venezia partendo dal piccolo abitato di Zoppè di Cadore è un’escursione di media lunghezza che però, grazie alla presenza di una serie di agevoli sentieri, risulta comunque abbastanza semplice e, nel contempo, neanche particolarmente faticosa. Infatti, data la sua modesta difficoltà, questo trekking può diventare assai interessante affrontarlo anche durante la stagione invernale, preferibilmente con un’apprezzabile quantità di neve che permetta di creare un paesaggio circostante alquanto incantevole ed affascinante, uno scenario senz’altro totalmente differente da quello che possiamo incontrare durante la stagione estiva, già ben vissuto nel classico giro del Monte Pelmo che inizia dal Passo Staulanza.

Il percorso per raggiungere il Rifugio Venezia con la neve

Da Zoppè di Cadore, intraprendiamo il sentiero 456 che conduce al bivio de Le Fraine. Da qui, seguendo le indicazioni per il Rifugio Venezia, imbocchiamo il sentiero 493 che sale sino alle pendici delle Crode de Pena e percorriamo il segnavia 471 che, attraverso il Passo ed i Campi di Rutorto, arriva al rifugio. Da qui, ripercorriamo a ritroso lo stesso percorso per ritornare al punto di partenza.

Un’escursione con la neve, nel complesso, abbastanza semplice e neanche troppo faticosa, escluso l’ultimissimo tratto in prossimità del rifugio, che comunque risulta abbastanza breve. Il percorso per la maggior parte è sufficientemente battuto e facilmente percorribile anche senza indossare le ciaspole; nell’ultima parte, invece, dopo le Crode de Pena, con una certa quantità di neve esse potrebbero diventare necessarie, per raggiungere con meno fatica il Rifugio Venezia.

Scheda tecnica

  • Difficoltà: EAI
  • Durata totale: 5.00/5.30 h
  • Tempi intermedi: 0.30 h per salire al bivio de Le Fraine, 0.30 h per raggiungere la località di Tornichè, 2.00/2.30 per arrivare al Rifugio Venezia, 2.00 h per ritornare a Zoppè di Cadore attraverso lo stesso percorso
  • Dislivello complessivo: circa 550 m
  • Lunghezza: circa 16 km
  • Punto di partenza: Zoppè di Cadore 1484 m
  • Punto d’arrivo: Zoppè di Cadore 1484 m
  • Quota massima: Rifugio Venezia 1947 m
  • Rifugi e/o bivacchi: Rifugio Venezia 1947 m (chiuso in inverno)
  • Segnaletica: sentieri CAI 456, 493, 471
  • Note aggiuntive: nessuna
  • Cartografia: Mappa – Tabacco 025
  • Scarica traccia GPX

Da Zoppè di Cadore sino alla località di Tornichè (sentieri 456 e 493)

Raggiungiamo con la nostra auto il piccolo centro abitato di Zoppè di Cadore, facilmente raggiungibile da Forno di Zoldo salendo la Strada Provinciale n.7. Giunti in paese, superiamo la modesta aggregazione di abitazioni e arriviamo presso un incrocio dove incontriamo un segnale stradale di parcheggio e un’indicazione dei vari sentieri che iniziano lì nelle vicinanze, tra cui anche il segnavia 456: svoltiamo, quindi, verso destra e parcheggiamo ove troviamo disponibilità. Saliamo a piedi la stradina asfaltata e giunti ad un ulteriore incrocio, dove incontriamo di nuovo un segnale stradale di parcheggio, di fianco alla piccola Malga Livan, imbocchiamo il sentiero 456 che inizia sulla destra.

Ascendiamo, quindi, con lieve pendenza, una facile traccia ben battuta che aggira il Col de la Viza e arriva al bivio de Le Fraine, quest’ultimo caratterizzato da una bellissima veduta che si affaccia sul suggestivo Antelao. Da qui, lasciamo il segnavia 456 e intraprendiamo il sentiero di sinistra n.493, in direzione appunto del Rifugio Venezia. Ci immergiamo nell’incantevole bosco, caratterizzato ancora da una facile traccia ben battuta e relativamente poco faticosa che giunge presso un ulteriore bivio, quello della località di Tornichè, dove le indicazioni, di nuovo, per il Rifugio Venezia ci invitano di svoltare a sinistra.

Dal Tabià Belvedere al Rifugio Venezia (sentieri 493 e 471)

Superiamo, di conseguenza, il Tabià Belvedere, proseguendo lungo un percorso ancora ben calpestato e riconoscibile che ci permette di aggirare il Monte Pena dai versanti meridionale e, occidentale, luoghi dove il Monte Pelmo comincia a manifestare tutta la sua maestosità. Inoltre, grazie alla prosperosa quantità di neve caduta in questo inverno (un caso assolutamente eccezionale!), la camminata lungo questo tratto di sentiero è caratterizzata da una sequenza di scorci panoramici e paesaggi circostanti alquanto suggestivi, che ci permettono di riempire assai i nostri amati occhi.

Attraversiamo, di consuegenza, le pendici delle Crode de Pena, dove il sentiero 471, seppur per un breve tratto, diventa più stretto, richiedendo ovviamente qualche attenzione in più. Superato quest’ultimo pezzo, invece, atterriamo presso una vasta e abbondante coltra di neve, dove seguiamo le tracce lasciate dagli altri escursionisti per restare nella giusta direzione. A questo punto, inoltre, indossiamo anche le ciaspole, in quanto ci aspetta il tratto più ripido e faticoso di tutta l’uscita che sale sino al Passo e, ai panoramici Campi di Rutorto.

Da questo luogo, infatti, ai piedi del massiccio Monte Pelmo, possiamo godere la migliore veduta panoramica di tutta l’escursione, che si apre, da una parte, sull’intero gruppo montuoso del Sorapiss, sulla Cima Bel Prà e sull’inconfondibile Antelao, dall’altra, invece, su alcuni importanti monti che compongono le Dolomiti di Zoldo, tra cui i gruppi del Mezzodì-Pramper, della Schiara, del San Sebastiano e, infine, la Moiazza, quest’ultima però appartenente alle Dolomiti Agordine.

Ci dirigiamo, infine, verso l’imminente Rifugio Venezia, in questo periodo ovviamente chiuso, per concludere l’obiettivo di questa uscita e per fare anche una meritata pausa prima di far ritorno a Zoppè di Cadore, ripercorrendo esattamente il percorso affrontato sin d’ora.

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