Via ferrata Michielli Strobel e Punta Fiames al Pomagagnon

  • Durata: 4.30-5.30 h
  • Dislivello: 1000 m
  • EEA (via ferrata o attrezzata)
  • Gruppo del Pomagagnon

La Strobel è una via ferrata relativamente di media difficoltà e lunghezza, adeguatamente attrezzata e con la sufficiente quantità di appigli che permettono, nel complesso, una costante progressione senza eccessive complicazioni. Essa si trova sopra il centro di Cortina d’Ampezzo, sul massiccio gruppo montuoso del Pomagagnon. Il percorso attrezzato, che inizia dalla frazione di Fiames, permette di raggiungere la panoramica Punta Fiames, dove si apre una fantastica veduta sulla conca e sulle Dolomiti Ampezzane che la circondano.

La Ferrata Strobel e la Punta Fiames: sentieri e percorso (ad anello)

Dalla frazione di Fiames seguiamo le indicazioni per la ferrata Strobel. Per raggiungere l’attacco, saliamo attraverso un ripido canalone e una cengia sufficientemente larga; affrontiamo, quindi, la via attrezzata che ci conduce obbligatoriamente alla Punta Fiames. Dalla cima, invece, scendiamo verso la Forcella Pomagagnon e, successivamente, lungo un ghiaione abbastanza ripido e instabile (sentiero 202). Infine, per ritornare al punto di partenza, seguiamo le indicazioni che conducono nuovamente a Fiames (sentiero 218).

Scheda tecnica

  • Difficoltà: EEA
  • Durata totale: 4.30/5.30 h
  • Tempi intermedi: 1.00/1.30 h per raggiungere l’attacco della ferrata Strobel, 1.30/2.00 h per affrontare la ferrata e arrivare alla Punta Fiames, 1.00 h per scendere al Gravon del Pomagagnon, 1.00 h per ritornare al punto di partenza
  • Dislivello complessivo: circa 1000 m
  • Punto di partenza: Fiames 1300 m
  • Punto d’arrivoFiames 1300 m
  • Quota massima: Punta Fiames 2240 m
  • Rifugi e/o bivacchi: nessuno
  • Segnaletica: sentieri CAI 208, 202, 218
  • Note aggiuntive: il canalone che scende dalla Forcella Pomagagnon richiede una certa attenzione, in quanto risulta ripido e abbastanza instabile
  • Cartografia: Mappa – Tabacco 03, Kompass 617
  • Scarica traccia GPX

Come raggiungere l’attacco della ferrata

Il punto di partenza più ideale per raggiungere la ferrata Strobel è la piccola frazione di Fiames, che dista solamente 4 km dal centro di Cortina d’Ampezzo. Lasciamo la nostra auto presso il parcheggio del Centro Sportivo “Antonella de Rigo”, percorriamo brevemente a piedi la SS51 sino all’Hotel Fiames e, imbocchiamo, sulla destra, il sentiero che entra nel bosco che conduce alla vecchia ferrovia, ormai sostituita con una comoda strada sterrata.

Incontriamo subito un paio di bivi, dove seguiamo le indicazioni, opportunamente segnalata, della ferrata Strobel. Attraversiamo, quindi, il bosco per giungere ad un canalone detritico, che saliamo faticosamente sino ai piedi della parete rocciosa, da dove inizia la via attrezzata.

Una freccia rossa, rivolta proprio verso la parete, ci indica che dobbiamo salire, già autoassicurati, per una cengia non attrezzata, ma comunque relativamente semplice e sufficientemente larga. Superata quest’ultima, l’incontro del cavo d’acciaio segna l’inizio della vera e propria ferrata.

La via ferrata Strobel: caratteristiche e difficoltà

La ferrata Michielli Strobel, a propria discrezione, è una “bella” ferrata, soprattutto per chi ha già un’esperienza con le vie attrezzate relativamente facili e vuole aumentare le proprie capacità. Difatti, questa ferrata è classificata come moderatamente difficile, anche se qualche tratto richiede, comunque, un’adeguata preparazione tecnica per affrontarlo. Gli appigli, sia rocciosi che artificiali (pioli metallici, cambre e scalette), nel complesso, sono sufficientemente disponibili, per garantire quasi sempre una buona progressione.

I punti chiave da tener comunque conto in questa ferrata sono diversi. La via attrezzata inizia affrontando subito una parete abbastanza verticale ben appigliata che, successivamente, devia a sinistra verso una fessura abbastanza impegnativa, che superiamo utilizzando gli appoggi della paretina di sinistra. Superato questo camino, ne affrontiamo quasi subito un secondo, questa volta più tecnico, verticale ed esposto.

Successivamente, dopo aver oltrepassato un bel terrazzino panoramico, ripartiamo affrontando nuovamente un tratto verticale su roccia abbastanza levigata, attrezzato comunque con qualche staffa. L’ultimo punto chiave da ricordare è, invece, una parete verticale caratterizzata da una forte esposizione, che superiamo grazie alla presenza di una scala infissa e, piegando verso sinistra, di sufficienti staffe metalliche. Conclusi i vari tratti attrezzati, seguiamo degli ometti per raggiungere la vetta di questa ferrata, ossia la Punta Fiames.

La Punta Fiames e il canalone della Forcella Pomagagnon

Dalla Punta Fiames si gode sicuramente un’appagante veduta, la migliore di questa uscita, che si apre sulla suggestiva conca di Cortina d’Ampezzo e sulle Dolomiti Ampezzane. Da qui, possiamo riconoscere monti assai conosciuti del panorama Dolomitico come, il Gruppo del Sorapiss, il Monte Pelmo, la Croda da Lago, il Monte Formin, le Cinque Torri, il Nuvolau, l’Averau, tutto il Gruppo delle Tofane, il Col Rosa e, infine, la Croda del Becco, quest’ultimo appartenente alle Dolomiti di Braies.

Dalla vetta, inoltre, si comincia a chiudere il giro. Ripercorriamo per pochi metri il sentiero che abbiamo appena percorso, prestando attenzione però ad una traccia sulla destra, inizialmente poco evidente, che conduce alla Forcella Pomagagnon. Da qui, scendiamo lungo un canalone detritico (sentiero 202) abbastanza ripido e instabile che richiede la dovuta attenzione: infatti, per garantirci una progressione un po’ più “sicura”, cerchiamo di mantenerci il più possibile su lato destro del ghiaione, così da permettere ai nostri scarponi di affondare meglio.

Arrivati alla “valle” del canalone, ossia al Gravon del Pomagagnon, seguiamo le indicazioni che ci devono riportare alla località di Fiames. Scendiamo ulteriormente, facendo attenzione alle tracce che conducono ad un ulteriore bivio, dove imbocchiamo il sentiero 218, seguendo ancora la direzione di Fiames: cominciamo, quindi, a perdere parecchia quota, lungo un sentiero tecnicamente non impegnativo che, nella fase conclusiva, sfocia di nuovo sulla strada sterrata dell’ex ferrovia, ritornando così al sentiero di partenza.

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