Trekking ad anello al Lach dei Negher dal Rifugio Lagazzon

  • Durata: 4.30-5.00 h
  • Dislivello: 1100 m
  • E (escursionistico)
  • Gruppo della Marmolada

Sulla catena delle Cime d’Auta, dal Rifugio Lagazzon, la salita al grazioso laghetto Lach dei Negher (o Lech di Giai) lungo il sentiero 687 e il susseguente giro che attraversa la Forcella e la Baita Pianezza, è un trekking parecchio suggestivo, caratterizzato da uno splendido scenario panoramico che si affaccia su numerosi monti circostanti di notevole rilevanza. Difatti, nonostante questo percorso si trovi nel sottogruppo alpino della vicina e rinomata Marmolada, esso non delude affatto le nostre aspettative panoramiche; inoltre, si tratta di escursione che, almeno per il momento, resta parecchio “distaccata” dalle classiche camminate Dolomitiche, rendendola così ancora più affascinante.

Lach dei Negher e Baita Pianezza: sentieri e percorso completo

Dal Rifugio Lagazzon, nonché dall’omonima forcella, intraprendiamo il sentiero 687 che ci conduce alla Baita Col Mont. Saliamo, quindi, sino alla Forcella dei Negher, scendiamo verso il lago Lech di Giai e proseguiamo in direzione della Forcella dei Franzei. Da qui, svoltiamo verso la Forcella Pianezze (sentiero 684) e percorriamo la traccia che scende verso la Baita Pianezza, mantenendo quindi lo stesso segnavia. Dalla baita, infine, proseguiamo scendendo per il bosco e seguendo le indicazioni per Lagazzon, ritornando così al punto di partenza della camminata.

Scheda tecnica

  • Difficoltà: E
  • Durata totale: 4.30/5.00 h
  • Tempi intermedi: 1.00 h per salire alla Baita Col Mont, 1.00 h per raggiungere il lago e la Forcella dei Negher, 0.30 h per scendere alla Forcella dei Franzei, 0.30 h per arrivare alla Forcella Pianezze, 1.30/2.00 h per ritornare al Rifugio Lagazzon passando per la Baita Pianezza
  • Dislivello complessivo: circa 1100 m
  • Lunghezza: circa 13 km
  • Punto di partenza: Rifugio Lagazzon 1356 m
  • Punto d’arrivo: Rifugio Lagazzon 1356 m
  • Quota massima: Forcella dei Negher 2278 m
  • Rifugi e/o bivacchi: Baita Col Mont 1854 m, Baita Pianezza 1655 m
  • Segnaletica: sentieri CAI 687, 684
  • Note aggiuntive: nessuna
  • Cartografia: Mappa – Tabacco 025
  • Scarica traccia GPX

La salita alla Forcella e al Lago dei Negher (sentiero 687)

Iniziamo la nostra camminata al Lach dei Negher partendo dal Rifugio Lagazzon, che si trova sulle pendici meridionali della catena montuosa delle Cime d’Auta, all’interno della suggestiva Valle del Biois. Il rifugio, grazie alla presenza di una stradina ben asfaltata, è facilmente raggiungibile in auto, sia se proveniamo dai diversi paesi dell’Agordino, sia se giungiamo dalla rinomata località turistica di Falcade. Dal rifugio, quindi, ci incamminiamo verso la vicinissima Forcella Lagazzon e iniziamo la salita verso il lago.

Il percorso comincia lungo un facile e largo sentiero che sale la piccola Valle delle Perazze, dove inizialmente seguiamo le direzioni per Forcella Negher e Forcella Pianezze. Dalle indicazioni, invece, per Lach Negher e Col Mont, iniziamo concretamente a percorrere il sentiero 687 che conduce al lago, un percorso non esposto che, da lì a poco, diventa parecchio più stretto, caratterizzato da una pendenza costante tecnicamente facile, ma alquanto faticosa.

Superiamo di conseguenza la Baita Col Mont e proseguiamo ovviamente in direzione della Forcella dei Negher, dove il panorama comincia man mano ad aprirsi sui diversi e conosciuti monti Dolomitici circostanti. Difatti, oltre alle ovvie e vicine Cime d’Auta, da questo punto possiamo riconoscere gruppi montuosi di una certa rilevanza come, il Civetta, le Pale di San Lucano, le punte più alte delle maestose Pale di San Martino, quest’ultime separate dalla caratteristica Valle del Bios, e alcuni monti del Lagorai.

Continuiamo, quindi, la nostra camminata, affrontando ancora una costante e rilevante pendenza e, superiamo, in prossimità della forcella, qualche breve passaggio un po’ esposto che richiede attenzione. Terminiamo, di conseguenza, la salita più considerevole di tutta l’uscita quando raggiungiamo finalmente il punto più alto dell’escursione, ossia la Forcella dei Negher (o dei Giai), caratterizzata da una splendida veduta che si affaccia nuovamente sulle cime dell’Auta, che manifestano ulteriormente la loro incantevole bellezza, e il grazioso Lach dei Negher, che sorge esattamente sulle loro pendici meridionali.

Giro ad anello per Forcella e Baita Pianezza (sentiero 684)

Scendiamo, dunque, al lago e proseguiamo verso nord, dove si apre un’ulteriore veduta assai suggestiva, che si affaccia sul Monte Migogn e, in lontananza, sui rinomati gruppi montuosi delle Dolomiti Ampezzane e Orientali di Badia, dove riusciamo a distinguere le Punte di Fanes, la Tofana di Rozes, l’Averau, il Nuvolau, il Monte Cristallo e il Monte Cernera. Affrontiamo, quindi, una moderata discesa che attraversa la bellissima Val Miniera e raggiunge il bivio della Forcella dei Franzei: da qui, svoltando decisamente a destra e seguendo le indicazioni per la terza forcella di questa uscita, ovvero la Forcella delle Pianezze, cominciamo a chiudere il giro.

Percorriamo di conseguenza il sentiero 684 che, superata una prima e breve parte boschiva, riprende di nuovo a salire affrontando, però, una pendenza decisamente più moderata rispetto a quella affrontata sin d’ora. Anche la Forcella delle Pianezze riesce ad offrirci una piacevole veduta panoramica, che si affaccia nuovamente sulla Valle del Biois e sui monti delle Pale di San Martino, mentre, alle nostre spalle, fa la sua “timida” apparizione la parete sud della Marmolada, predominata dal Pizzo e dalla Punta Serauta.

Da quest’ultimo rilevante punto, cominciamo decisamente a perdere quota cercando di mantenere il sentiero 684 che scende verso sinistra alla Baita Pianezza, tralasciando quindi il segnavia 688 che conduce, invece, ai bivi iniziali. Affrontiamo, soprattutto nel primo tratto, un ghiaione abbastanza ripido che, seppur risulti abbastanza breve, richiede la dovuta attenzione. Concluso, invece, il passaggio ghiaioso, ritorniamo all’interno del bosco, dove la difficoltà relativamente diminuisce, ritornando pertanto ai livelli della prima parte dell’uscita.

Raggiungiamo, quindi, la Baita Pianezza, situata all’interno di un contesto paesaggistico veramente unico, e proseguiamo per il fitto bosco che scende con regolare pendenza sino al bivio Vara della Foca, dove le indicazioni per Lagazzon ci dicono di svoltare a destra, permettendoci così di accorciare la fase finale del giro.

Affrontiamo, perciò, un ultimo breve tratto in salita e riprendiamo a scendere costantemente sino a superare un piccolo ruscello. Da qui, prestiamo qualche attenzione in più per restare sulla giusta traccia, dove all’incontro di un grosso albero sradicato, svoltiamo verso sinistra e, in corrispondenza del Tabia delle Casele, riprendiamo le indicazioni per Lagazzon. Superato quest’ultimo punto, infine, scendiamo semplicemente sino a sfociare sulla strada asfaltata, dove un’ultima svolta, verso destra, ci permette di ritornare al punto di partenza dell’uscita.

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10 commenti

      • Giro fatto in giornata, molto bello, gran panorami, la salita iniziale taglia un po’ le gambe, ma ne vale la pena. Molto bella la parte tra le due forcelle.
        Grazie x l’itinerario!

  1. Percorso di per sé molto bello, poco frequentato ma non per escursionisti poco allenati.
    Fatto in due giorni, dormendo al laghetto, dislivello impegnativo ma con un paesaggio stupendo.

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