Forcella Segnata e Val Montanaia dal Rifugio Padova
La Val Montanaia, situata nelle Dolomiti Friulane, da qualsiasi punto la si guardi, vanta di un panorama, a nostro avviso, tra i più caratteristici e appaganti visti sin d’ora. Al centro spunta il suo omonimo Campanile, definito anche “l’urlo pietrificato”, che ulteriormente contraddistingue e rende “unica” questa valle. Per effettuare, però, un itinerario ad anello, partendo appunto dal Rifugio Padova, dobbiamo salire il canalone della Forcella Segnata, un sentiero altamente indicato ad escursioni esperti con una buona preparazione tecnica e fisica, data la presenza di diversi passaggi di II grado, nonché di un notevole dislivello complessivo.
Indice
Escursione ad anello della Val Montanaia dal Rifugio Padova
Dal Rifugio Padova, saliamo per il canalone del sentiero CAI 357, caratterizzato da diversi passaggi di II grado, raggiungendo così la Forcella Segnata. Da qui, scendiamo per raggiungere la Val Montanaia, saliamo il segnavia 353, in direzione nord, verso l’omonima forcella e, nuovamente, scendiamo lungo un tratto notevolmente ripido e ghiaioso sino alla Val d’Arade. Infine, seguiamo le indicazioni per il Rifugio Padova per ritornare al punto di partenza (sentieri 342 e 346).
Scheda tecnica
Come raggiungere la Val Montanaia attraverso la Forcella Segnata
Parcheggiamo la macchina presso il Rifugio Padova, raggiungibile tramite una stradina asfaltata assai stretta e ripida lunga circa 5 km. Proprio in prossimità del parcheggio del rifugio imbocchiamo il sentiero CAI 357, in direzione della Forcella Segnata, che risale con buona pendenza sulla Val Ciadin, prima nel fitto bosco, per poi passare ad un’ambientazione prettamente rocciosa e ghiaiosa, caratterizzata da grandi massi, guidandoci sullo stretto canalone roccioso che risale a destra della Cima Tòro, ben visibile e segnalato man mano che ci si avvicina alle sue pareti.
Da qui, incontriamo una segnaletica rossa punteggiante, che ci accompagna lungo tutto il canale sino al raggiungimento della forcella. Il sentiero, nella primissima fase caratterizzato da roccia ghiaiosa e friabile, poi dall’alternarsi di vari passaggi d’arrampicata di II grado, alcuni di questi per niente banali (vedi foto), rendono il nostro proseguimento assai faticoso, ma ne vale comunque la pena: il panorama che stiamo lasciando alle nostre spalle, con la veduta lontana dell’Antelao e del vasto Gruppo delle Marmarole, è veramente appagante e affascinante.
Raggiunta, quindi, la Forcella Segnata, cominciamo a scendere dal versante opposto lungo su di un tratto di sentiero ripido e ghiaioso, ma più agevole rispetto a quello percorso precedentemente. Raggiungiamo quindi, traversando a sinistra, accanto alla Cima Rosina, il tanto sospirato Campanile di Val Montanaia (meta di temerari alpinisti che si prefiggono a scalarlo fino alla sua cima, con consuetudine suono della campana) e il Bivacco Perugini, posto ai suoi piedi.
La Forcella Montanaia e l’impegnativa discesa sulla Val d’Arade
Dalla Val Montanaia, riprendiamo il nostro anello salendo con notevole pendenza verso nord, lungo segnavia 353, lasciandoci a destra la Croda Cimoliana e l’omonima forcella, in direzione della Forcella Montanaia, già visibile dal bivacco, dove al suo raggiungimento la incantevole Val Montanaia merita assolutamente un ultimo sguardo.
Da questa ultima forcella, inoltre, cominciamo una discesa parecchio impegnativa, lungo un sentiero nuovamente ben ripido e ghiaioso: proprio per quest’ultimi motivi buona cosa è tenere le dovute distanze tra di noi e tra gli altri escursionisti che incontriamo, onde evitare di colpirli con i tanti massi presenti in questo tratto di percorso.
Superato, perciò, l’ostico ghiaione, arriviamo alla Val D’Arade, caratterizzato da un fondo più agevole e favorevole per le nostre gambe. Ci troviamo, praticamente, nella parte finale dell’escursione, caratterizzata dall’incrocio di due importanti bivi: il primo (bivio Val D’Arade, già visibile man mano che si scendeva dal canalone) del sentiero CAI 342, proveniente dalla Forcella Monfalcon di Forni, dove seguiamo ovviamente la direzione portante il Rifugio Padova, il secondo, dove la svolta a sinistra su segnavia 346, attraversando nuovamente il Bosco Negro, ci riporta direttamente alla nostra auto.
Buongiorno fatto ieri questo meraviglioso percorso ad anello,ormai è la quinta volta, anche se purtroppo si fa sempre più impegnativo, specialmente la discesa da forcella Montanaia, i tempi descritti nella scheda sono molto ampi noi in 6 ore eravamo al rifugio e senza correre anzi….ci sono vari spit e un pezzo di corda al primo attacco di roccia ma nient’altro….la discesa è impegnativa non ormai più traccia di sentiero fortunatamente si può fare affidamento ai segni bianchi e rossi per avere un minimo di direzione…..
Buongiorno Stefano, ti ringrazio del tuo commento!
Ho da poco percorso la salita alla forcella segnata e rispetto a qualche anno fa si è fatta più impegnativa.Dotata ora di spit in più punti,consiglierei vivamente l’utilizzo di uno spezzone di corda di almeno 20 metri.
Ciao Graziano, grazie mille del tuo prezioso aggiornamento sullo stato di difficoltà di questa salita sempre alquanto impegnativa!
Buonasera. La parte iniziale della salita di forcella Segnata è attrezzata? Una relazione del 2012 riferisce di una corda fissa, ma non ne vedo traccia nelle sue foto. Grazie
Salve,
quando l’abbiamo fatta nel settembre del 2014 abbiamo incontrato, nella prima parte del canalone, un brevissimo tratto attrezzato con una corda (non metallica!) che può dare una mano a salire, anche se, a propria discrezione, io farei più affidamento ad utilizzare gli appigli rocciosi. Gli altri tratti, più impegnativi di quello appena descritto, non sono attrezzati.