Come scegliere le calze per trekking e cammini: guida completa agli aspetti tecnici
Quando si parla di trekking e cammini, la preparazione dell’attrezzatura è fondamentale per affrontare al meglio le sfide della natura. Tra gli elementi più importanti, ma spesso sottovalutati, ci sono le calze da trekking. Questo accessorio, apparentemente semplice, gioca un ruolo cruciale nel garantire il comfort, la protezione e la salute dei piedi durante lunghe escursioni, sia che si tratti di passeggiate di un giorno o di trekking più impegnativi.
In questo articolo, esploreremo gli aspetti tecnici da considerare per scegliere le calze giuste, analizzando la composizione dei materiali, la finezza, l’altezza e la manifattura, e offrendo consigli pratici per scegliere quelle più adatte alle tue esigenze.
1. La composizione della calza: perché è così importante?
La composizione delle calze per trekking è uno dei fattori più cruciali da considerare. Materiali diversi offrono vantaggi e svantaggi a seconda delle condizioni in cui verranno utilizzate. È essenziale leggere attentamente le etichette per conoscere i filati utilizzati e fare una scelta consapevole.
Poliestere
Il poliestere è uno dei materiali più comuni nelle calze da trekking. La sua resistenza all’abrasione e la capacità di asciugarsi rapidamente lo rendono ideale per escursioni brevi. Tuttavia, ha anche degli svantaggi: non assorbe l’umidità e può favorire lo sviluppo di batteri, causando cattivi odori e, in alcuni casi, allergie. Sebbene sia economico e durevole, il poliestere non è il materiale ideale per un contatto diretto con la pelle, soprattutto durante escursioni lunghe o in condizioni di caldo.
Poliammide
La poliammide, meglio conosciuta come nylon, è un altro materiale sintetico molto usato nelle calze tecniche. Ha un buon assorbimento dell’umidità e offre resistenza agli urti e all’usura. Tuttavia, se il contenuto di poliammide supera l’8-10%, potrebbe compromettere la traspirabilità e il comfort a lungo termine.
Lana Merinos
La lana merinos è uno dei materiali naturali più apprezzati per le attività outdoor. Grazie alle sue proprietà termoregolatrici, antibatteriche e anti-odori, è perfetta per le lunghe camminate. La lana merinos mantiene il piede caldo anche in condizioni di umidità e riduce al minimo la formazione di vesciche. Le calze in lana merinos sono ideali per trekking in climi freddi, ma non solo: sono anche ottime in condizioni calde grazie alla loro capacità di traspirare l’umidità.
Altri materiali naturali
Oltre alla lana merinos, altri filati naturali come alpaca, seta, bamboo e tencel offrono vantaggi simili. Tuttavia, è importante notare che la combinazione con fibre sintetiche è necessaria per migliorare l’elasticità e la resistenza della calza. Le calze in pura lana o in altri materiali naturali possono risultare troppo delicate e facilmente soggette a usura.
Recentemente alcuni marchi propongono calze da trekking in cotone. In realtà questo materiale ha degli enormi difetti se indossato per lunghi trekking oppure cammini di più giorni.
Elastame (Spandex)
L’elastame è una fibra sintetica che dona elasticità e aderenza al materiale. Sebbene sia utile per la calza, è meglio limitare la percentuale di elastame a meno del 10%, in quanto potrebbe provocare intolleranze cutanee a lungo andare.
2. La finezza della calza: sottile o spessa?
La finezza delle calze dipende principalmente dalle preferenze individuali e dal tipo di scarpa o scarpone che si intende utilizzare. Le calze più sottili sono adatte per escursioni brevi o per scarpe leggere, ma potrebbero non garantire la stessa protezione termica e la stessa capacità di gestione dell’umidità delle calze più spesse, specialmente durante trekking di più giorni o in ambienti estremi.
Le calze spesse, d’altro canto, sono ideali per cammini lunghi e in condizioni climatiche variabili, in quanto offrono una maggiore protezione termica e possono adattarsi meglio alle variazioni di volume del piede durante l’attività fisica. Se si prevedono cambiamenti di temperatura, una calza leggermente più spessa potrebbe essere la scelta migliore, mentre per escursioni brevi o in climi più temperati, le calze sottili possono essere sufficienti purchè non utilizziate il cotone oppure calze con elevate percentuali di acrilico, di poliammide o di poliestere.
Io ho utilizzato recentemente un paio di calze da trekking ELBEC su di un dislivello di circa 600 m di dislivello ed uno sviluppo di 15 km. Queste calze da trekking sono in lana merinos e sono risultate molto comode per tutta la durata della camminata.
Il tessuto sia al tatto che al piede è morbido e confortevole ed ho trovato fondamentale il rinforzo nelle tipiche zone soggette alla nascita delle vesciche, di cui confermo infatti la totale assenza. Molto apprezzabile, infine, la scelta nel segno della “sostenibilità”, di materiali, come “carta riciclata”, per il confezionamento e il dépliant di presentazione che questa ditta utilizza fin da tempi non sospetti.
3. L’altezza della calza: quale scegliere?
La scelta dell’altezza della calza dipende dal tipo di calzatura con cui si intende utilizzarla. Le calze da trekking sono disponibili in diverse altezze, e ognuna ha i suoi vantaggi a seconda delle esigenze specifiche.
- Calze alte: Si estendono sotto il ginocchio e sopra il polpaccio, offrendo una protezione maggiore contro il freddo e le irritazioni. Sono particolarmente utili per scarponi alti e per le escursioni in montagna.
- Gambaletti: Coprono la parte inferiore della gamba, arrivando sopra la caviglia, e sono ideali per trekking in climi più miti o per scarpe più leggere.
- Calze basse: Adatte per scarpe da trekking leggere o da avvicinamento, ma attenzione: non offrono molta protezione contro zecche.
4. La manifattura: attenzione ai dettagli
Oltre alla composizione, è importante considerare la manifattura delle calze. Le cuciture, specialmente quelle nella zona delle dita dei piedi, devono essere solide e ben rifinite per evitare fastidi durante la camminata. Alcuni modelli di calze, come quelli a rimagliatura, non presentano cuciture e sono quindi più comodi per evitare frizioni. Si tratta però di calze molto costose che vengono realizzate principalmente per persone con particolari patologie legate alla circolazione sanguinea;
Anche la presenza di rinforzi in aree critiche come il tallone e le dita dei piedi può fare una grande differenza. Le calze di buona qualità tendono a presentare cuscinetti o rinforzi in materiali resistenti per proteggere queste zone soggette a maggiori sollecitazioni. Generalmente i produttori tendono ad utilizzare il poliammide, detto anche “filanca” per realizzare questi rinforzi. Si smarca fra i vari produttori italiani la ditta ELBEC che realizza calze per trekking e cammini in lana merinos e che a differenza dei suoi competitor utilizza la lana per la realizzazione dei cuscinetti. Questo ovviamente alza il prezzo del prodotto finito ma assicura il massimo della qualità e della protezione anti-vescica a contatto con la pelle.
5. Consigli per scegliere le calze giuste per trekking e cammini lunghi
- Scarpe e calze devono lavorare insieme: Una calza di buona qualità non basta da sola. Deve essere combinata con scarpe o scarponi che permettano al piede di muoversi liberamente, senza costringerlo.
- Testare le calze prima dell’escursione: Prima di affrontare un trekking lungo, prova le calze durante allenamenti brevi per verificare il comfort e l’adattamento al tuo piede.
- Protezioni contro le vesciche: Se il tuo trekking dura giorni, cerca calze con rinforzi in punti critici, come il tallone e le dita dei piedi. Le calze in lana merinos sono particolarmente indicate per prevenire le vesciche grazie alle loro proprietà antibatteriche e lenitive.
- Adatta la calza alla stagione: Scegli calze più spesse per il freddo e più sottili per il caldo. La lana merinos è un’ottima scelta per entrambe le stagioni grazie alle sue capacità termoregolatrici.
- Non utilizzare mai il cotone: Il cotone è un materiale incredibilmente sano e piacevole sulla pelle che purtroppo ha un grande difetto; assorbe l’umidità e la rilascia nell’ambiente con tempi molto lunghi. Se è vero che è sempre possibile togliersi la t-shirt zuppa di sudore per sostituirla con quella asciutta con le calze non è sempre così facile! Le calze in cotone non sono adatte per i lunghi cammini perché rimanendo umide di sudore indeboliscono la cute aumentano il rischio che si formino vesciche; Ovviamente per brevi periodi anche di intensa sudorazione vanno bene purchè vengano sostituite regolarmente.
Conclusioni: calze e scarpe, una coppia di fatto.
Sebbene si tenda a concentrarsi molto sulla scelta della scarpa, le calze giocano un ruolo fondamentale nel garantire comfort e performance. Le scarpe, per quanto performanti, possono perdere la loro efficacia se non abbinate a una calza adeguata. La combinazione di una scarpa traspirante con una calza tecnica di buona qualità ti garantirà un’escursione confortevole e senza problemi.
Non dimenticare che le calze devono essere scelte in base alla durata dell’escursione, al tipo di scarpa e alle condizioni climatiche. Investire in calze naturali, come quelle in lana merinos, o in filati sintetici avanzati, ti permetterà di godere appieno delle tue avventure all’aria aperta.
Scegli con attenzione, prova diversi modelli e materiali, e affronta ogni cammino con il massimo del comfort ai piedi! Ah e ricorda di provare sia le calze che le scarpe almeno qualche giorno prima in modo da verificare che si adattino bene al piede!